UNICZ – Un sistema digitale per guidare l’angioplastica

Un sistema digitale per guidare l’angioplastica con impianto di stents nei pazienti coronaropatici

Il sistema, denominato Cartesius, è frutto dell’attività di studio di cardiologi, ricercatori ed informatici

Un sistema digitale come guida per gli interventi di angioplastica con impianto di stent medicati, protesi coronariche a forma di piccoli tubicini per il rilascio controllato di farmaci.

Questa la novità introdotta dalla equipe di Cardiologia dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, guidata dal professor Ciro Indolfi, con l’intervento realizzato il 30 novembre scorso presso il Policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro.

Tale sistema digitale, denominato Cartesius, è una sorta di robot computerizzato digitale, ideato dai ricercatori in Cardiologia dell’Ateneo catanzarese, che consente di ridurre al minimo, durante gli interventi sulle arterie coronarie, gli eventuali rischi connessi ad una stima sbagliata della caratteristiche del vaso su cui impiantare l’endoprotesi coronarica.

Tale apparecchiatura è il frutto concreto della collaborazione e integrazione di diversi saperi e competenze nell’area delle bioscienze, punto di forza dell’Università Magna Græcia nella sua attività di ricerca biomedica. Infatti hanno lavorato insieme alla realizzazione di Cartesius medici, ricercatori ed informatici.

“L’intervento che è stato eseguito il 30 novembre su un paziente calabrese – ha detto il professor Ciro Indolfi – ci ha consentito, attraverso il sistema Cartesius, di valutare il risultato dell’impianto dello stent medicato prima che lo stent venisse effettivamente impiantato in maniera irreversibile. Cartesius, infatti, – sottolinea Indolfi – ricostruisce in maniera digitale l’albero coronario del paziente che deve essere sottoposto ad intervento di angioplastica con impianto di stent. Lo stent, una volta impiantato, non può essere rimosso quindi è necessario un impianto quanto più preciso possibile. Durante quest’intervento, ad esempio, grazie a Cartesius, è stata cambiata la strategia iniziale di impianto effettuata con la sola stima visiva, utilizzando un’altra tecnica procedurale che si è rivelata più vantaggiosa per il paziente.

La Cattedra di Cardiologia dell’Università Magna Græcia– ha proseguito il professor Indolfi – già da alcuni anni, sta dedicando molta attenzione alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie innovative per gli stent medicati: ora siamo passati dall’angioplastica con impianto di stent medicati alla progettazione e realizzazione di uno strumento digitale dedicato che, come un secondo pilota, aiuta il cardiologo nell’atto operatorio, riducendo così le possibili complicanze. Quest’attività di ricerca che abbiamo condotto – ha concluso Indolfi – , è bene sottolinearlo per mostrare il raccordo del nostro Ateneo col territorio, ha avuto come partner un’azienda calabrese che sviluppa e produce hardware e software, la Connexxa con sede a Catanzaro, che ha creduto e investito in questo nostro progetto”.

Il sogno futuro, a cui sta già lavorando la Cattedra di Cardiologia dell’Ateneo catanzarese, è la realizzazione di un sistema completamente computerizzato e robottizzato che sarà in grado di eseguire degli interventi sulle coronarie, utilizzando un semplice joystick o un mouse, permettendo così di standardizzare una modalità di intervento che diventerà sempre più riproducibile.

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Redazione

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