CALCIO:SONDAGGIO FIGC,STADI VUOTI? BIGLIETTI E NORME PISANU

Questi i motivi per i tifosi

Sono il caro biglietti e le nuove norme antiviolenza, secondo i tifosi, le cause dell’allontanamento del pubblico dagli stadi italiani.
E’ il risultato di un sondaggio effettuato dalla societa’ di rilevamenti statistici IZI per conto della Federcalcio presentato oggi in via Allegri nella sede della Figc.
Secondo lo studio, effettuato su un campione di 2075 tifosi lo scorso 22 e 23 ottobre in dieci stadi italiani (Modena, Treviso, Cremona, Catania, Firenze, Lecce, Messina, Udine, Milano e Roma), rappresentativo dei circa 650 mila tifosi che ogni weekend si recano negli stadi italiani, l’aumento del prezzo dei biglietti e’ responsabile al 37% del calo sugli spalti, mentre le norme del Decreto Pisanu influiscono per il 24%. Secondo il rilevamento, il cui margine di errore e’ tarato su poco meno del 3%, la concorrenza delle televisioni contribuisce per il 23%, mentre solo il 7% pensa che gli spalti vuoti siano da imputare a impianti inadeguati o diminuita qualita’ dello spettacolo.

”Prendiamo atto del sondaggio, con tutti i limiti di una indagine del genere, guardando ai sondaggi con attenzione, ma senza aspettarci risposte dogmatiche e mai sicuri che questi sondaggi dicano sempre la verita’ al 100% – ha detto il committente, cioe’ il presidente della Figc Franco Carraro – Pero’, come dire, se ne parla tanto di questo problema, e allora avere qualche base ‘scientifica’ puo’ essere utile per parlarne.
Noi vogliamo essere popolari nel senso buono del termine, vogliamo che la gente riempia gli stadi, perche’ un prodotto perche’ possa sviluppare un marketing deve essere popolare. Alla lunga uno stadio vuoto non interessa neanche ad una televisione”.
Il questionario presentato agli spettatori che stavano entrando allo stadio, e quindi a persone che avevano gia’ superato tutte le obiezioni ai quesiti posti, si presentava con una serie di sette domande e la prima della lista era quella relativa ai prezzi dei biglietti: la seconda le nuove norme antiviolenza, la terza la concorrenza della televisione e via di seguito, cioe’ in classifica con le risposte avute.
Molto diversa e’ stata la risposta degli intervistati a seconda delle citta’ prese in esame e delle eta’ o classi di istruzione: a Milano e Roma (qui le domande sono state poste nel giorno del Derby), la causa principale degli spalti vuoti sono le norme antiviolenza, ma per S.Siro l’aumento dei costi pesa esattamente il doppio rispetto che all’Olimpico: 43% rispetto al 21%.

Negli stadi della serie B, che gioca al sabato, la concorrenza delle tv pesa di piu’ rispetto ai prezzi dei biglietti e al Decreto Pisanu rispetto alla serie A.
Il sondaggio non spiega pero’ in quali settori degli stadi sono state fatte le rilevazioni, mentre il livello di istruzione degli intervistati e’ oltre la media nazionale: 12.9% laureati e 53% di diplomati.
”Siamo sempre piu’ favorevoli alle norme antiviolenza – ha continuato Carraro – Quello della sicurezza e’ un prezzo da pagare e prima o poi di abitueremo. Uno spettatore piu’ sicuro e’, a medio termine, un vantaggio. A fine anno verificheremo, ma l’inizio del campionato e’ stato confortante. Quanti ai biglietti – ha continuato – sono in sintonia con Galliani: forse solo sui treni c’e’ meno comfort. Ma e’ anche vero che la concorrenza della tv e’ evidente, e allora penso che il tifoso vada in qualche modo ‘risarcito’: una politica dei prezzi, specie per le curve, va fatta. In funzione della candidatura del 2012 dobbiamo dimostrarci efficienti, perche’ sia la Uefa sia la Fifa danno molta attenzione agli impianti. Ma li vogliono pieni di gente… Certo, la Figc non ha strumenti per imporre una politica dei prezzi: penso piuttosto a benefici fiscali”.

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Redazione

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