Avversario di turno

Catanzaro-Ternana: quando l’allenatore è un optional

Le due società hanno cambiato dieci tecnici in poco più di un anno. Frick rinuncia alla Nazionale per guidare la rattoppata squadra di Brini

ROMA – L’anno scorso Verdelli, Vavassori,
Brini e Tobia da una parte contro Braglia, Cagni e Bolchi dall’altra.
In questa stagione il risultato è ancora in parità, 2-2: Sala e
Brini contro Buso e Guerini.
Dieci allenatori (più il Brini-bis) diversi in
poco più di 14 mesi: il cambio del tecnico come copertura di campagne
acquisti scellerate. Capri espiatori davanti ai tifosi, carne da macello per i
giornalisti. Benvenuti a Catanzaro-Ternana. Dove
l’allenatore è un fastidioso optional.

CONTESTAZIONE – La contestazione verso la società accomuna
le due piazze. A Terni si cerca un’alternativa umbra al patron Longarini. I tifosi chiedono al primo cittadino di spronare
gli imprenditori locali e di facilitare le trattative per il passaggio di
consegne. Messaggio ricevuto dal sindaco Raffaelli
che ha ricevuto una delegazione di tifosi e ha promesso il massimo impegno.

I FATTORI DELLA CRISI – Intanto la squadra tra mille problemi cerca un
po’ di serenità in vista dello scontro diretto di Catanzaro. Una
sfida complicata per la Ternana che ha centrato solo tre punti nelle ultime
dieci partite, dopo averne fatti quattro nelle prime tre gare. Una serie di
infortuni, i problemi societari, la contestazione, un’involuzione tecnico-tattica:
tutti fattori pesanti che hanno prodotto un inatteso penultimo posto. Eppure la
Ternana sembrava aver agito oculatamente sul mercato con un paio di rinforzi
per reparto più qualche giovane per proseguire sulla linea verde
adottata da qualche anno. Solo quattro infatti sono gli ultratrentenni: Frick, Russo, Dionigi e Fattori.

ATTACCO RINFORZATO? – La linea offensiva, croce della scorsa stagione,
è stata rinforzata, confermando il ritrovato Frick
e aggiungendo Davide Dionigi, pezzo pregiato del mercato, e Daniele Corvia, giovane talento sbocciato nella Roma (13 partite in
A lo scorso anno), del quale la Ternana ha prelevato l’intero cartellino.
Tra infortuni e problemi d’ambientamento, la squadra di Brini si è
ritrovata di nuovo con il solo Frick. Autore di 16
reti nello scorso campionato, l’attaccante del Liechtenstein
ha superato un periodo di crisi che lo aveva portato ai margini della squadra
prima dell’arrivo dello stesso Brini. C’è da giurare che il
ritorno dell’allenatore marchigiano gli farà ritrovare il sorriso.
Intanto tre dei sei gol realizzati complessivamente dalla Ternana (peggior
attacco del campionato, un gol in meno rispetto al Catanzaro) portano la sua
firma.

MANCA LA QUALITÀ – Le partenze di Kharja
(destinazione Roma) e Migliaccio hanno pesantemente indebolito il reparto
centrale del campo, esponendo la difesa (22 gol subiti, cinque più del
Catanzaro, uno meno dell’Avellino) a magre figure. Gli innesti di Papini (dal Pavia) e Galasso
(altro baby della Roma) e il ritorno di Corrent dal
Napoli non bastano a supportare la fantasia del cileno Jimenez,
ormai “prigioniero” a Terni e orfano dell’altro pezzo
pregiato Kharja. In difesa, sembra fallito per ora il
rilancio di Oshadogan, ibernato per due stagioni al
Monaco, mentre il ventenne gigante Ferrario (arrivato
da Como), l’ex acese Danotti
e l’argentino Ricchetti (ex Valladolid)
sembrano solo dei rincalzi. Qualcosa potrebbe dare al suo ritorno l’ex
meteora giallo-rossa Monaco, una semplice comparsa a Catanzaro prima
dell’avvento di Cagni che lo escluse dalla
squadra.

ASPETTATIVE DELUSE – Un altro avversario ostico da superare è il
“fantasma della vigilia”: quello che indicava la Ternana come
candidata ad un campionato di medio/alta classifica. Quando le aspettative sono
troppo elevate, il rischio di scivolare inesorabilmente in fondo alla
classifica lo è ancora di più. Unica via d’uscita, i
sacrificio. Il lavoro psicologico di Brini sarà fondamentale più
di un assetto tattico costruito per liberare la fantasia di Jimenez
al servizio di due punte, ma modificato subito per la penuria di attaccanti.

UN TRIDENTE (S)MASCHERATO – Il 3-4-3 di Brini è profondamente diverso da
quello cui ci aveva abituato Buso. In attesa di
segnali positivi da Corvia e Dionigi (per schierare Jimenez alle spalle di due punte), il tecnico rosso-verde
ha affiancato Galasso al cileno, consegnando a Frick le chiavi del gol. Con scarsi risultati, vista la
penuria di sbocchi offensivi. Anche la difesa a tre non offre grandi garanzie,
con l’esperto Fattori al centro, Troise e Oshadogan ai lati. In mediana, c’è molto
turn-over in assenza di giocatori imprescindibili. Al centro si alternano Di
Deo, Papini, Giannone, Corrent e Frara, mentre sulle ali
giocano Bono a destra e Peluso a sinistra, con Russo
jolly tappabuchi.

MEDICI ALLENATORI – Spesso in questo periodo la formazione è
affidata allo staff sanitario rosso-verde più che alle scelte tecniche
di Brini. A Catanzaro mancheranno Dionigi, Frara,
Monaco, Ricchetti e Danotti
infortunati, mentre non ci saranno per squalifica Troise
(respinto il suo ricorso contro le due giornate di squalifica) e Bono.
L’assenza del laterale destro del Camerun dovrebbe portare allo
spostamento di Russo su quel lato con Peluso a
sinistra. Potrebbe esordire al centro della difesa il giovane Ferrario. In mezzo consueti ballottaggi con Papini e Corrent favoriti. Galasso e Jimenez confermati
dietro a Frick (non al meglio), il quale ha
rinunciato alla partita della sua Nazionale contro la Macedonia per rimanere
accanto ai suoi compagni in un momento così difficile.

LA BATOSTA DI GENNAIO – L’attaccante rosso-verde è lo
spauracchio principale, avendo segnato nella scorsa stagione quattro dei suoi
sedici gol proprio contro il Catanzaro: una doppietta a gennaio stese al
“Ceravolo” un Catanzaro inesistente,
un’altra doppietta suggellò la retrocessione giallo-rossa
nell’ultima di campionato a Terni. A parte il durissimo 1-4 di gennaio,
la Ternana ha vinto in Calabria una sola delle nove precedenti sfide (0-1 nel
1974). Tutte le altre hanno visto il successo del Catanzaro, anche con punteggi
molto rotondi (5-0 nel 1947, 4-0 nel ’70, 3-0 nell’ultimo successo
giallo-rosso in C1, stagione ’90-91, con una doppietta di Mollica e un
gol di Orati). Da ricordare il gol di Silipo al
’90 nell’aprile del 1971: un gol che sarebbe stato decisivo per la
prima promozione in A del Catanzaro.

PROBABILE FORMAZIONE (3-4-2-1): Berni; Oshadogan, Ferrario, Fattori; Russo, Papini
(Di Deo), Corrent, Peluso; Galasso, Jimenez; Frick. All.: Brini.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento