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AUDACE RISPOSTA DEI SOLITI NOTI

Ai tifosi del Catanzaro le conclusioni

I soliti noti fanno sapere alla società:
1) L’accordo di cessione tra maggioranza e minoranza è stato trovato il 14 ottobre. La ratifica doveva avvenire oggi, dopo l’approvazione del bilancio, come richiesto espressamente dalla maggioranza. Peccato che nessuno si è preso la briga di compilarlo (il bilancio) nelle due settimane che mancavano all’incontro, pur sapendo che questo passaggio era propedeutico alla firma tra le parti. E come se invitassimo a cena qualcuno senza preoccuparci di fare la spesa. Certo, un disguido può capitare, ma quando diventano molti i dubbi aumentano. Ci piacerebbe sapere, ad esempio, come mai sia saltato l’accordo verbale trovato, davanti a molti testimoni oculari, da un socio della cosiddetta maggioranza (Pino Mirante, che a suo dire aveva la delega a trattare) nel triste giorno delle buste con proiettili spedite ai cinque dirigenti giallorossi. Un accordo che avrebbe permesso al Catanzaro di ritrovare serenità ed equilibrio più rinforzi e che invece è stato buttato nel cesso con un clamoroso dietrofront.
2) Apprendiamo con vivo piacere che la società non ha chiesto le dimissioni al d.g. Gabriele Martino. L’impressione, però, è che la mano sinistra non sappia cosa faccia quella destra. Perché altrimenti non si spiega come il solito socio (Mirante) davanti a molte persone (giornalisti e tifosi) e con Gianni Improta al fianco si sia lasciato scappare “questa sera aspettatevi un comunicato importante: grosse novità nell’organigramma del Catanzaro”, frase detta nelle stesse ore in cui Parente e Poggi incontravano Martino a Reggio Calabria. Ovviamente quella sera nessun comunicato è apparso sul sito ufficiale. In ogni caso, noi prendiamo per buone le parole della società: ci fa piacere che Martino resti (del resto il presidente gli ha fatto sottoscrivere un contratto quinquennale per inseguire degli obiettivi precisi) e lo invitiamo a ritornare in città per riprendere in mano la situazione. Stride, però, il comportamento della società che permette a un non tesserato (Improta) di farsi trovare negli spogliatoi prima di una gara delicata come Catanzaro-Crotone (e adesso comprendiamo anche perché Martino abbia preteso il silenzio stampa dopo quella partita), che questa stessa persona parli con i tifosi come se ricoprisse un non meglio precisato incarico. Non solo, apprendiamo con piacere che Martino si è già attivato per portare a Buso due nuovi giocatori (è da agosto che scriviamo come siano necessari degli acquisti), peccato che la mano sinistra (in questo caso Poggi) avesse dichiarato, davanti a molte persone nell’auditorium cittadino, che “non arriverà nessun rinforzo”. Si vede che Martino è riuscito a far cambiare idea alla società su tante cose. Meglio così. Se poi lo stesso d.g. nelle prossime settimane dovesse “improvvisamente” abbandonare il Catanzaro, sarà per colpa del clima ventoso. Quanto ai rinforzi aspettiamo con fiducia, nella speranza che l’attesa non sia vana come accaduto con Ganci e Galeoto.
3) L’Uesse Catanzaro invece di preoccuparsi del solito sito, farebbe bene a tutelare i propri tesserati, iniziando da Myrtaj al quale noi chiediamo scusa a nome dei tifosi giallorossi per l’episodio inqualificabile che lo ha visto involontario protagonista.
4) A noi sta a cuore il Catanzaro e non possiamo essere felici vedendo la nostra squadra incapace di vincere fuori casa da due campionati, mentre il Ceravolo è diventato terreno fertile anche per l’ultima in classifica (leggi Avellino). Riteniamo che la società attuale non sia in grado di garantire al Catanzaro un futuro dignitoso. Saremmo felici di essere smentiti dai fatti e non dai comunicati.
5) Invitiamo l’Uesse Catanzaro a soppesare bene le parole perché “farneticazioni” è sinonimo di follia. I pazzi, purtroppo, sono vittime di una malattia mentale e meritano rispetto.
p.s. consiglio tecnico a chi redige i comunicati stampa dell’Usse Catanzaro: i puntini sospensivi nella lingua italiana sono tre (…) metterne dieci o quindici a seconda della frase è un errore grammaticale. A meno che la vostra non sia una citazione della famosa lettera dettata da Totò a Peppino De Filippo in cui i due comici mettevano, in quanto ignoranti, la punteggiatura a vanvera. Loro però erano due attori, voi invece rappresentate una città.

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Redazione

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