Finalmente undici leoni, anzi no, chiedo scusa alla fine erano rimasti in otto! Finalmente un Catanzaro degno del simbolo che porta: le aquile.
Brividi sulla pelle insieme allâidiozia dei soliti ignoranti che hanno manifestato il proprio attaccamento ai colori con comportamenti da condannare senza giustificazione alcuna. Ieri da queste âcolonneâ si era auspicato un derby che riscattasse la già compromessa immagine della nostra amata Terra. Lâinvito non è servito a nulla e gli incidenti si sono verificati come a voler dimostrare che la mamma dei cretini è sempre incinta. La solidarietà va alle vittime di tanta violenza che deve essere condannata da tutti e senza alcun sorrisetto di compiacimento, altrimenti saremmo tutti complici. Certa gente va isolata perché fa male al calcio.
E i media? I media âinzuppano il paneâ in queste situazioni e lo âinzupperannoâ nei giorni a seguire. Il âbuonâ (si fa per dire) Biscardi con le sue âdâ a corredo del âsuoâ oramai inflazionato âProcessoâ a sparare a zero insieme ai suoi violentissimi interlocutori che fanno solo disonore allâordine dei giornalisti. La violenza non si consuma soltanto nei confronti fisici ravvicinati, ma soprattutto, in quelli verbali di coloro che dovrebbero dare lâesempio anche per il ruolo ricoperto. Il Sig. Biscardi con la sua trasmissione ne è un esempio. Urla dopo urla, invettive reciproche tra Dott. Ing. Gran Prof. E Lup Mann. intramezzate da qualche tetta o coscia volante che permette alla pubblicità di interrompere tanta violenza. E allora quando il classico pesce puzza dalla testa, o quando il bue chiama cornuto il somaro, cosa vogliamo dalla vita? I sinedri improvvisati di questa nostra orrenda Italia continuano a parlare a vanvera per una sorta di narcisismo senza limiti. Dessero loro in primis lâesempio!
Ma torniamo ai nostri leoni. Due note di merito su tutto e su tutti.
Un centrocampo ritrovato (con Russo è tutta unâaltra cosa) la più che positiva conferma di Mattioli e le urla di Belardi e Corona. Lâestremo difensore dopo ogni parata (qualcuna determinante ai fini del risultato finale) a esultare e suonare la carica con urla da vero ultras ai compagni come non si vedeva da tempo. Il âReâ a fare il âcapitanoâ in tutti i sensi. Prima della gara con le dichiarazioni di chi sa il fatto suoâ¦, durante la gara dando il âMassimoâ⦠e dopo la gara mentre risponde allâintervista della giornalista di Sport Italia. Il Re con il fiatone (e come sottofondo le urla ritmate di una tifoseria festante) parla con il nodo in gola di âvittoria da dedicare a tutta la città perché se lo meritaâ. Parole da leader indiscusso, in campo e fuori.
E ancor prima dopo il gol segnato a due passi dai cugini così come due anni orsono, ma questa volta di testa e quellâindice verso la Massimo Capraro come un maestro che pretende dallâorchestra il âMassimoâ⦠Unâesplosione del Ceravolo che si ridesta nel cuore e nellâorgoglio. Un Nervo un poâ spento delude le aspettative del Ceravolo, si infortuna e deve abbandonare. La telecamera immortala i volti di Balardi e Corona che rappresentano la rabbia insieme alla voglia di vincere di un ambiente sotto terapia Valium. Come due principi âgiallorossiâ con la âbella addormentataâ ridestano i presenti sugli spalti. Sarà bastato questo âbacioâ? Speriamo di si., ma sarà necessario continuare con lo stesso spirito.
De Santis non fa di certo la figura dellâ âinternazionaleâ, distribuisce cartellini gialli unidirezionali in âconfezione famigliaâ e non controlla la gara mandando sotto la doccia prima dei 96â finali ben tre giallorossi. Ma anche in otto il Catanzaro sfodera orgoglio e determinazione consentendo ai propri sostenitori di festeggiare il successo.
Finalmente si torna a parlare di una vittoria, finalmente si torna a parlare di calcio. Eâ questo che vogliamo ed è solo questo che può e deve fare tornare il sereno e lâentusiasmo.
Certamente bisognerà mettere mano al portafoglio per contribuire a far arrivare nella Città dei tre Colli almeno tre elementi di spessore uno per reparto. Necessitano rinforzi e solo la verve dimostrata dagli undici in campo ieri, ha consentito alle Aquile di portare a casa i tre punti e abbandonare così quello scomodo ed antipatico ultimo posto. Bene per Buso (ieri indiscutibilmente sotto esami) bene per tuttiâ¦! Il derby ha dato qualche risposta e il Crotone che aveva battuto in trasferta squadre del calibro del Bologna, torna a settanta chilometri di distanza circa, a mani vuote.
Ci auguriamo che il derby rappresenti lâinizio di un discorso âdiversoâ e che tutto si ricominci a tingere di giallorosso. Avanti tutta, Catanzaro!
Giuseppe Mangialavori