CATANZARO – Sabato, 15 ottobre 2005. E’
il primo giorno di una fresca avventura. Inizia da qui una nuova fase per l’Unione
Sportiva Catanzaro. Mirante, Poggi e Parente hanno rilevato nella tarda serata
di ieri il 100% delle azioni, diventando di fatto gli unici proprietari della
gloriosa società giallorossa.
La risposta dâentusiasmo che ci si aspettava dalla piazza però
non câè stata. Forse â anzi, sicuramente â arriverÃ
lunedì sera in occasione della delicata sfida con il Crotone (ovviamente
soltanto in caso di vittoria).
Questa mattina al termine dellâallenamento è stato Giorgio Corona,
uomo simbolo del Catanzaro di Poggi e Parente, a sostenere il tradizionale faccia
a faccia con i giornalisti. Si è presentato il sala stampa con un maglia
nera e un numero uno ben in vista. Questione di scaramanzia ha detto: «Eâ
una maglia che usavo due anni fa, quando eravamo in C1. Allora portò
bene».
E il capitano giallorosso ha voluto subito allontanare le cattive voci che da
qualche mese a questa parte aleggiano intorno agli ex soci di maggioranza, oggi
totalmente proprietari dellâUesse: «La società ha giÃ
pagato due stipendi, cosa che in un club di serie B accade raramente di questi
tempi. Ciò sta a dimostrare che tutte le voci che vogliono i portafogli
dellâUesse vacanti, sono assolutamente infondate. Non hanno problemi di
soldi».
Soldi a parte, questo cambio societario ha condizionato in qualche modo
il gruppo?
«No. Quello societario è un argomento che a noi calciatori
non interessa. Noi parliamo soltanto di ciò che accade in campo e su
quello dobbiamo concentrarci».
E a proposito di concentrazione, come sta vivendo lo spogliatoio le
ore che lo separano dalla partita di lunedì sera con il Crotone?
«Siamo concentrati. Abbiamo lavorato tanto in settimana perché
è chiaro che con il Crotone dobbiamo vincere a tutti i costi. Per me,
poi, è una partita abbastanza particolare: sono qui da tre anni e sento
più di tutti gli altri il dovere di regalare una bella soddisfazione
ai tifosi. Proprio a loro, però, voglio mandare un messaggio personale:
dovrà essere tutto lo stadio a supportarci nei novanta minuti di partita.
La curva lo fa sempre e in grande stile ma sarebbe bello se anche i distinti,
le tribune e in modo particolare chi viene allo stadio e non paga il biglietto,
ci sostenessero allo stesso modo. Poi a fine partita è chiaro che tutti
sono liberi di fischiarci se li abbiamo delusi o di applaudirci se li abbiamo
fatti contenti. Durante la partita però câè bisogno di calore».
In classifica il Catanzaro parte più indietro di qualche punto.
Vuol dire che il Crotone è più forte?
«Vuol dire che il Crotone è stato più fortunato. Solo
questo. Noi abbiamo giocato bene in ogni partita, eccezion fatta per quella
con lâAvellino. E questâinizio di campionato ci ha privati giÃ
di 4-5 punti che avremmo meritato ad occhi chiusi. Forse è una questione
di fortuna».
il primo giorno di una fresca avventura. Inizia da qui una nuova fase per l’Unione
Sportiva Catanzaro. Mirante, Poggi e Parente hanno rilevato nella tarda serata
di ieri il 100% delle azioni, diventando di fatto gli unici proprietari della
gloriosa società giallorossa.
La risposta dâentusiasmo che ci si aspettava dalla piazza però
non câè stata. Forse â anzi, sicuramente â arriverÃ
lunedì sera in occasione della delicata sfida con il Crotone (ovviamente
soltanto in caso di vittoria).
Questa mattina al termine dellâallenamento è stato Giorgio Corona,
uomo simbolo del Catanzaro di Poggi e Parente, a sostenere il tradizionale faccia
a faccia con i giornalisti. Si è presentato il sala stampa con un maglia
nera e un numero uno ben in vista. Questione di scaramanzia ha detto: «Eâ
una maglia che usavo due anni fa, quando eravamo in C1. Allora portò
bene».
E il capitano giallorosso ha voluto subito allontanare le cattive voci che da
qualche mese a questa parte aleggiano intorno agli ex soci di maggioranza, oggi
totalmente proprietari dellâUesse: «La società ha giÃ
pagato due stipendi, cosa che in un club di serie B accade raramente di questi
tempi. Ciò sta a dimostrare che tutte le voci che vogliono i portafogli
dellâUesse vacanti, sono assolutamente infondate. Non hanno problemi di
soldi».
Soldi a parte, questo cambio societario ha condizionato in qualche modo
il gruppo?
«No. Quello societario è un argomento che a noi calciatori
non interessa. Noi parliamo soltanto di ciò che accade in campo e su
quello dobbiamo concentrarci».
E a proposito di concentrazione, come sta vivendo lo spogliatoio le
ore che lo separano dalla partita di lunedì sera con il Crotone?
«Siamo concentrati. Abbiamo lavorato tanto in settimana perché
è chiaro che con il Crotone dobbiamo vincere a tutti i costi. Per me,
poi, è una partita abbastanza particolare: sono qui da tre anni e sento
più di tutti gli altri il dovere di regalare una bella soddisfazione
ai tifosi. Proprio a loro, però, voglio mandare un messaggio personale:
dovrà essere tutto lo stadio a supportarci nei novanta minuti di partita.
La curva lo fa sempre e in grande stile ma sarebbe bello se anche i distinti,
le tribune e in modo particolare chi viene allo stadio e non paga il biglietto,
ci sostenessero allo stesso modo. Poi a fine partita è chiaro che tutti
sono liberi di fischiarci se li abbiamo delusi o di applaudirci se li abbiamo
fatti contenti. Durante la partita però câè bisogno di calore».
In classifica il Catanzaro parte più indietro di qualche punto.
Vuol dire che il Crotone è più forte?
«Vuol dire che il Crotone è stato più fortunato. Solo
questo. Noi abbiamo giocato bene in ogni partita, eccezion fatta per quella
con lâAvellino. E questâinizio di campionato ci ha privati giÃ
di 4-5 punti che avremmo meritato ad occhi chiusi. Forse è una questione
di fortuna».
Massimiliano Raffaele