L’Indagine 2005 sulla condizione occupazionale dei laureati delle Università aderenti al Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, di cui l’Università di Catanzaro fa parte già da tempo, giunge quest’anno alla sua ottava edizione. Saranno oltre 73mila i laureati di 35 università italiane interessati all’indagine. Saranno coinvolti 327 laureati dell’Università di Catanzaro che hanno conseguito il titolo nelle sessioni estive degli anni 2004 e 2002. In particolare, saranno interrogati sulla loro condizione occupazionale 214 laureati a un anno dal conseguimento del titolo e 113 a tre anni dalla laurea. Per la prima volta saranno coinvolti nell’indagine oltre novemila laureati di primo livello (laureati triennali post-riforma) – 20 dell’Ateneo di Catanzaro – con approfondimenti sulla prosecuzione degli studi universitari. Sarà inoltre proposto, tra le novità, un approfondimento sui Master. AlmaLaurea presenterà l’atteso rapporto annuale sull’ingresso dei giovani laureati nel mondo del lavoro a febbraio 2006 presso le Università di Roma. Nell’ultima indagine pubblicata, quella 2004, invece, con riferimento ai laureati dell’Università di Catanzaro, coinvolti nell’indagine ad un anno dal conseguimento del titolo accademico, – si trattava dei laureati nella sessione estiva del 2003- il Consorzio AlmaLaurea ha realizzato ben 182 interviste. La condizione occupazionale dopo la laurea per i neodottori dell’Università Magna Græcia è inevitabilmente influenzata dalle condizioni socio economiche del territorio regionale, che presenta un “difetto di sviluppo” evidente, così come sostengono, ormai da tempo, gli analisti economici. A ciò, bisogna aggiungere anche la specificità dell’offerta formativa proposta dall’Ateneo di Catanzaro, composta dalle facoltà di Medicina e Chirurgia, Giurisprudenza e Farmacia, e chiaramente evidenziata anche, in sede di interpretazione dei dati, dallo stesso Consorzio. I suddetti corsi di laurea, infatti, richiedono ulteriori percorsi di formazione post laurea (specializzazioni e tirocini) per permettere ai giovani di accedere alle relative professioni. Non è casuale, perciò, che la quota dei laureati che continuano la formazione è di 8 punti percentuali superiore rispetto al totale degli Atenei. A un anno dal conseguimento della laurea – è emerso nell’indagine 2004 – il 31% dei laureati dell’Università di Catanzaro già lavora. Quattro mesi, in media, è il tempo di ricerca impiegato dai laureati. A un anno dalla laurea prevale il lavoro stabile (58%) rispetto a quello atipico (36%). L’88% dei neolaureati risulta essere impiegato nei servizi (contro il 76% a livello nazionale), in particolare nel commercio (26% contro il 13% del totale degli Atenei), nelle consulenze varie (16%) e nella pubblica amministrazione (14% contro il 5% della media nazionale). In particolare, i dati dell’indagine 2004 continuano a confermare il giudizio particolarmente positivo espresso dai laureati dall’Ateneo riguardo all’efficacia del titolo di studi rispetto al lavoro svolto: a un anno dalla laurea il 94% dei giovani dottori considera la laurea conseguita presso l’Università Magna Græcia “abbastanza efficace”. L’Università di Catanzaro, nel frattempo, sta lavorando per potenziare i servizi già esistenti, al fine di facilitare, cercando di rimuovere le frizioni legate ai difetti di sviluppo del territorio, un raccordo immediato con il mondo del lavoro. Tali servizi, che affiancano ed affiancheranno quelli offerti dallo Sportello AlmaLaurea, con sede in via Barrio a Catanzaro, saranno disponibili a breve anche nelle nuove strutture del Campus di Germaneto e saranno volti ad aiutare i giovani neolaureati ad inserirsi efficacemente nel mondo del lavoro.
Emanuele Amoruso
Emanuele Amoruso