Accusa di concorso in tentata estorsione per un agente di polizia penitenziaria della sezione ”collaboratori di giustizia” del carcere Siano di Catanzaro. Avrebbe fornito il cellulare e consentito l’uso di un computer a Santi Timpani, l’ergastolano messinese che continuava a controllare le attività dei suoi uomini dalla cella.
Si tratta di Attilio Peppino Iannazzo, di 35 anni, sposato, originario di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro e da diversi anni in servizio all’Istituto di pena di Catanzaro. E’ stato arrestato dagli uomini della Squadra mobile di Messina nella sua abitazione di Sambiase sulla base di un provvedimento emesso al gip, Daria Orlando, su richiesta del sostituto della Dda di Messina, Giuseppe Verzera. Iannazzo. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.
Secondo l’accusa, l’agente arrestato avrebbe non solo fornito al boss detenuto Timpani un telefono cellulare con il quale comunicare all’esterno e inviare sms a imprenditori attraverso i quali imponeva il pagamento del pizzo, ma avrebbe anche effettuato, sempre per conto del mafioso che era in cella per scontare tre ergastoli, telefonate intimidatorie che sono state registrate dai poliziotti della Squadra mobile di Messina, che ha svolto le indagini.
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