âOgni societa’ civile ed avanzata ha il dovere di eliminare le precarieta’ che affliggono un paese o, meglio ancora, la parte piu’ debole dello stessoâ.
Ad affermarlo e’ il Segretario Generale della UIL Calabria, Roberto Castagna, che condividendo l’invito del Vice Presidente Adamo,alla deputazione calabrese, ad intervenire nei confronti del Governo nazionale, che usa due pesi e due misure a favore dei precari, fissando il tetto minimo di trecentomila abitanti per la stabilizzazione degli LSU, chiede una modifica estensiva alla Calabria.
âAdamo ha ragione – afferma Castagna – ad intervenire nei confronti di una deputazione calabrese un po’ distratta e poco incline ad affrontare questioni che attengono il precariato e, sopratutto, politiche attive per il lavoro e lo sviluppo di una regione che da anni e’ relegata ai margini della politica nazionale. La sollecitazione del Vice Presidente apre una riflessione importante sul ruolo di gran parte della deputazione calabrese che usa una dialettica dirompente sul piano locale ma e’ completamente silente sul piano nazionaleâ.
âVerrebbe giusto chiedersi se e’ necessario avere una rappresentanza nazionale oppure, con una buona dose di coraggio, rassegnare le dimissioni per denunciare la disattenzione del governo nazionale e l’impossibilita’ di espletare il mandato assegnato dagli elettori. Perche’, da qualche decennio, non c’e’ cenno di una azione, un intervento, un progetto che dia il segnale che, a Roma, sono presenti anche i parlamentari calabresi. La questione dei precari LSU, affrontata molto parzialmente dal Consiglio dei ministri, nell’ultima seduta prima delle vacanze agostane, offre la possibilita’ di esercitare, finalmente, un ruolo a favore dei precari calabresi, una occasione unica per riprendere il problema del precariato che presta la propria attivita’ presso i comuni e concludere definitivamente la partitaâ.
âUna operazione nazionale, quindi â continua Castagna – che, similmente a quella fatta per i giovani della 285, potrebbe chiudere un capitolo mortificante per tanti giovani che sperano in un futuro con meno incertezze. Ma se tutto cio’ non dovesse concretizzarsi, non basteranno le belle parole, le sollecitazioni e gli inviti ad intervenire, bisognera’ agire dal basso, procedere, impegnando le risorse necessarie, ad attuare il Piano previsto nella bozza presentata dall’Assessorato al Lavoro, sapendo che dal problema sara’ impossibile sfuggire. L’una o l’altra strada, per la UIL, pari sono basta pero’ che il problema venga affrontato e definito in tempi ragionevolmente breviâ.