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Estate 2005: lâUnione Sportiva
Catanzaro 1929 S.p.A. partecipa al campionato nazionale di serie C, forse?
Non bastavano
le stranezze climatiche a caratterizzare la stagione estiva, si aggiungono
anche le âpazzieâ pallonare a renderla ancora più
strana.
Seguiamo da sportivi lâantico giuoco del calcio, quello fatto di una sfera di
cuoio che rotola verso la rete avversaria e che infiamma i nostri Cuori. Le
nostre discussioni dovrebbero occuparsi di tattica, di
tecnica, il nostro bar virtuale dovrebbe infiammarsi per le reti segnate
da una punta, per la visione di gioco di un regista o per il âpiedeâ di un
centrale difensivo. Purtroppo non è più così, con tristezza e forse una punta di amarezza dobbiamo certificare che oggi il tifoso di calcio,
il tifoso qualunque si sta attrezzando per diventare un esperto di diritto
societario, un navigato frequentatore di aule giudiziarie, un competente di
procedure, un colto di cavilli, un azzeccagarbugli telematico.
Il giuoco
del calcio che fine ha fatto? Lâantica disciplina che vede contrapposte due
squadre di unici calciatori ciascuno, dovâè? Bilanci truccati, tasse non pagate, Irpef,
Inps, doping vero, doping amministrativo, passaporti
falsi, scommesse, valigie e valigette e poiâ¦..
Con queste mie righe non voglio
fare il nostalgico o sostenere istanze di
restaurazione, non vagheggio il calcio che ho conosciuto da bambino, correndo
come un forsennato in strada dietro un supersantos.
Sono passati diversi anni, le ginocchia fanno ancora male e sento il fastidio delle crosticine che servivano
come medaglie al valore verso gli altri compagni.
Gli occhi del quel bambino
ricordano ancora il Comunale che ribolliva davanti alle casacche rosse con V
gialla marcate ennerre.
La modernità e la tecnologia la oggi la fanno da padrona e noi che siamo figli di Internet non
“sputiamo” nel piatto nel quale ci “nutriamo”, però a tutto câè un limite.
La situazione del
Catanzaro fotografa quello che accade nel sistema, ma esiste ancora un
sistema? I suoi tifosi abituati da anni di C2 ad un calcio pane e salame aspettano
gli eventi.
Credo che molti tifosi vivano con
estremo fastidio questa situazione, questa incertezza
artefatta, questo waiting for Godot con il finale già scritto.
Sarei ipocrita se vi dicessi che butterei dalla finestra un ripescaggio in B o
che rifiuterei la cadetteria, ma credetemi vivo con
noia lâattesa di questi giorni. Oggi non si tratta di
ottenere un risarcimento postumo dopo la condanna della telefonata del 1991,
oggi non si tratta di restituire ad un Popolo intero il maltolto.Oggi potrebbe arrivare qualcosa che non è dovuto, un regalo che non si può rifutare.
Cosa
ci raccontano i media oggi? Ci narrano di un calcio in
coma, di un mondo vicino al collasso, dopato,
drogato, stravolto da logiche che non gli appartengono, e la palla?
Giovedì scorso, nel corso del Radioforum dedicato alla stagione 1970/71 mi sono più volte
commosso nel sentire le voci dei Protagonisti, di quegli Eroi che portarono Catanzaro in Seria A. mi sono emozionato nel
sentire la loro semplicità disarmante, nel farmi raccontare di sveglie alle
cinque del mattino, nel corse e fatiche durante gli allenamenti, nel sentire la
ricetta universale della Vittoria.
Dovâè
questo calcio? Dovâè il giuoco che ci appassionava?
Possibile che è stato seppellito da plusvalenze e da presidenti modernizzatori? Possibile che sono stati capaci di
avvelenare così tanto la nostra Palla?
Ho un solo desiderio, quello che
il campo torni a comandare, che una partita finisca al
novantesimo, che la Curva salti ad una rete delle Aquile e che il campionato lo
vinca chi arriva Primo e lo perda chi arriva….ultimo.
Si alla
modernità nel calcio, si ad una disciplina condida da
sani ed Antichi Valori!
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Gennaro Maria Amoruso
gennaro@uscatanzaro.net