”Alcune centinaia dei soggetti introdotti nel nostro paese erano clandestini reclutati da
un’organizzazione criminale bulgara che non si limitava a fornire loro l’ingresso nel nostro Paese, ma che poi li sfruttava e li riduceva in schiavitù”. Lo racconta il vicequestore Francesco De Cicco del Servizio centrale operativo della Polizia, che ha curato la maxi operazione grazie alla
quale ieri è stata sgominata in Calabria un’organizzazione italo-bulgara dedita alla tratta di esseri umani.
”Abbiamo documentato – racconta De Cicco – il caso della donna ceduta a un quarantenne di un paese della provincia di Crotone e costretta per mesi a soddisfare ogni sua voglia. E comprovato il caso
di due uomini ceduti come servi pastori e costretti a vivere in condizioni di totale annientmento della personalità e libertà ”.
”Ma sono molti – conclude il vicequestore – i casi di donne violentate e poi avviate alla prostituzione e di uomini che venivano
ceduti, trattenendo il loro passaporto, a chi li impiegava nel lavoro nero. In alcune intercettazioni c’è anche il riferimento al traffico d’organi, ma il reato non è stato contestato perché non ci sono al
momento elementi probatori sufficienti”.
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