”Magna Græcia. Archeologia di un sapere” e’ il titolo della mostra che rimarra’ allestita a Catanzaro, nel Complesso Monumentale di San Giovanni, fino al 30 ottobre. Attraverso la visione di oggetti di valore storico-artistico e documentario, la rassegna propone un viaggio nella storia della civilta’ greca d’Occidente e nel passato prossimo della sua riscoperta dall’eta’ illuminista in poi: un percorso che, partendo dalla cultura greca, permette di ricostruire le origini stesse del sapere di oggi. In mostra piu’ di 800 reperti, tra i quali vasi, statuette in terracotta, sculture in marmo, utensili, oreficeria, corredi funerari, iscrizioni, libri antichi, incisioni e quadri provenienti dai principali musei archeologici dell’Italia meridionale e d’Europa. Per l’occasione torna per la prima volta in Calabria, dove forse e’ stato realizzato nel 470 a.C. circa, il trono Ludovisi conservato a Roma a Palazzo Altemps.
Tra gli altri prestiti di fascino da citare la grande testa marmorea di Apollo Aleo, ritrovata a Ciro’ e oggi conservata nel museo di Reggio, e, sempre dalla Calabria, la laminetta orfica di Hipponion, la moderna Vibo Valentia, ed ancora materiali dal santuario di Hera Lacinia a Crotone e dagli scavi di Caulonia. Dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli provengono invece le tavole bronzee di Eraclea e il corredo dal famoso Ipogeo del Vaso di Dario a Canosa.
Tra gli oggetti finora mai esposti, il materiale miceneo di Rocavecchia in Puglia e i corredi arcaici provenienti dalla Necropoli di San Montano (Ischia). La mostra, promossa dall’Universita’ Magna Graecia di Catanzaro con il sostegno della Regione Calabria, e’ a cura di Salvatore Settis con il coordinamento scientifico di Maria Cecilia Parra, ed e’ stata realizzata secondo il progetto della Scuola Normale Superiore di Pisa, in collaborazione con Electa.
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