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Festeggiare una ricorrenza è
sempre un piacere, significa che qualcosa che ti sta a
cuore va avanti, ma soprattutto che un altro anno è passato. Il rischio che
spesso si corre in questi casi è quello di cadere nella retorica.
Provo a scrivere queste righe
senza cadere in tentazioni autocelebrative, ma per
raccontarvi ancora una volta chi eravamo, chi siamo e
dove vogliamo andare.
Ripercorrere undici anni
significa per me attraversare un terzo della mia vita, passare lungo un
percorso di maturazione personale e professionale non indifferente.
Il primo ricordo è quello di un
universitario sbarbatello e di un pomeriggio di inizio
primavera del
due passi da Piazza di Spagna vediamo sbucare da una stradina laterale Massimo
Palanca con il suo inconfondibile baffo. Un tuffo al cuore, un
emozione unica ed irripetibile.
Eâquello
emozionale il filo conduttore di questi anni, sensazioni, suoni, colori, odori
che mi accompagneranno per sempre, dagli scalcinati treni regionali agli stadi
dellâelite calcistica, da improponibili attori della pedata a giocate
sopraffine.
Il calcio è un gioco ed è anche
una metafora della vita, così come la tua squadra del Cuore, quel âqualcosaâ
che non cambi mai, che ti accompagna sempre, che tante volte ti delude, allora vorresti lasciarla, abbandonarla, ma poi dopo
cinque minuti di rabbia torni ad amarla più di prima.
In questa passione viscerale ed
in questo affetto per una Maglia e per due Colori mi
sento una persona fortunata, non sono mai stato solo e non lo sarò mai.
Sanguinis
è cresciuta e si è adattata ai tempi, forse siamo stati bravi a sfruttare la
nostra voglia di comunicare e di condividere questa Passione, non vivendola mai
per compartimenti stagni.
La solidarietà verso gli altri,
lâattenzione al sociale, Internet ed i media, le
proposte ed i progetti per il nostro amato Catanzaro queste alcune delle strade
che abbiamo seguito negli anni.
Essere un aiuto per gli altri è
un qualcosa che ci riempie il cuore di gioia, che ti fa sentire una persona migliore,
dare una mano a chi vive lontano da te e non ha grandi possibilità è un
qualcosa che ti rende felice.
Riuscire a comunicare con tanta
gente è poi diventata una nostra prerogativa, grazie alla rete lo facciamo
senza distanze geografiche, raccontare del Catanzaro è
come far spandere lâodore del morzello da Oslo al
Canada, dal Messico a Roma passando per Milano, Genova, Bologna e Firenze.
Come soggetto editoriale abbiamo cercato di fare questo mestiere con obiettività , con
dovizia di particolari e soprattutto con coerenza, cercando di raccontare
quello che Noi per primi volevamo sapere. Lâinformazione, grazie alla
tecnologia, ha fatto un salto di qualità , non più
chiusa in poche stanze, ma una finestra a disposizione di tutti, senza nessun
limite geografico e temporale.
Continuiamo ad essere un gruppo di amici che vivono in realtà diverse e che svolgono professioni
lontane tra di loro, ma ci lega il Catanzaro.
Ripenso nuovamente a quella sera
ed un poâ mi commuovo, mi rivedo con uno zaino in spalla, con un manuale di diritto,
con tante speranze per il mio futuro e con la voglia di un mondo migliore,
volgo lo sguardo indietro e cerco di recuperare lo spirito di quegli anni, pieni
di incoscienza e di semplicità .
Non è il momento
di intenerirsi, ci aspettano altri undici anni ed altri ancora.
Cercheremo di guardare avanti con il coraggio delle nostre idee, senza nessun
timore di confrontarci con altri e con la consapevolezza che solo il dialogo arricchisce
i nostri concetti.
Ora mi vien
voglia di abbracciare tutti, tutti i tifosi giallorossi,
senza nessuna distinzione, teniamoci stretto questa Passione, siamo orgogliosi di quello che siamo e di quello che saremo.
La nostra cartolina augurale
dice: âDa sempre nelle strade e negli stadi di tutto il mondoâ, e noi saremo laddove
câè una bandiera giallorossa da agitare ed una
sciarpa al collo da tenere stretta.
Gennaro Maria Amoruso
Il Catanzaro nel Cuore â Sanguinis Effusione
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