Quella che vi sto per raccontare è la storia di una
nave (o squadra. Fa lo stesso) che partita con le migliori credenziali, si è
improvvisamente inabissata per via dello scontro con un iceberg (o pessima gestione
societaria. Eâ uguale). Tre le cause principali del disastro: presunzione,
incapacità , disorganizzazione. La prima manifestata da coloro i quali,
senza titoli o esperienza, hanno pensato di sostituirsi a indispensabili figure
professionali, che potessero ben operare in un mondo magmatico come quello del
calcio, finendo con lâessere turlupinati dai tanti pescecani, avvezzi
a battere il mare pallonaro. La seconda, manco a dirlo, sempre degli stessi
personaggi che, pur di fronte ai segnali inequivocabili di una crisi incipiente
hanno scelto di andare avanti, perseverando negli sbagli. La terza, viceversa,
della dirigenza nel suo complesso che molto spesso, il caso Ferrigno-Pastore
ne è lâesempio lampante, non si è mostrata unita dando la
sensazione di accomunare tante teste con idee, progetti e risoluzioni diverse
sul modo di operare. Risultato? Lo sfascio più completo, sotto forma
di ultimo posto in graduatoria, âarricchitoâ dal penoso flop nel
derby di quindici giorni fa. Una miscela esplosiva che ha dapprima infiammato
e poi spezzato i cuori dei tifosi, avviliti da sconfitte frequenti e pesanti.
Già , quel popolo giallorosso che ora si attacca disperatamente alla speranza
del ripescaggio (se per miracolo dovesse arrivare, sarebbe unâumiliazione.
Ma questa è unâaltra storia, che affronteremo più avanti),
convinto che basti disputare la serie cadetta per essere degni di una categoria
prestigiosa come la B. Errore. Evidentemente il tracollo attuale non ha insegnato
nulla, perché ancora non si è capito che senza unâadeguata
programmazione non si va da nessuna parte. Al massimo si rinvia di un poâ
la picchiata che, prima o poi, arriva puntuale. Allora, invece che interrogarsi
su dove militeremo, meglio chiedersi come partiremo. Sì, perché
nonostante le rassicurazioni televisive del presidente Claudio Parente non me
la sento di dormire sonni tranquilli, rimanendo vigile sugli scenari futuri.
Sarò anche troppo apprensivo, però, provate a darmi retta. Forse
potrei avere ragione nel dire che la priorità non è sapere se,
in caso di retrocessione sul campo, potremmo farla franca grazie a qualche rivale
con i conti non in regola o, peggio, invischiata in storie di incontri addomesticati
o scommesse pirata. E poi, che tristezza! Dopo quindici anni dâattesa,
un finale così non ce lo saremmo proprio meritati.
Il programma della ventottesima giornata (7^ di ritorno ) si aprirà con
lâanticipo del venerdì Piacenza â Torino. Un match nel quale
gli ospiti potrebbero incentivare le velleità di primato. In Cesena â
Perugia i grifoni saranno chiamati a cancellare il passo falso interno con la
Salernitana. Crotone â Arezzo sarà una tappa decisiva per i pitagorici,
relegati in fondo alla classifica e, quindi, obbligati a ottenere un successo.
In Genoa â Bari vedremo se la âcuraâ Cosmi, a base di film
pornografici, avrà fatto effetto. Pescara â Vicenza potrebbe valere
oro per gli abruzzesi che, se riuscissero a centrare una vittoria, guadagnerebbero
punti importanti per allontanarsi dalla zona a rischio. Su Salernitana â
Catanzaro câè poco o nulla da dire. Non resta che sperare. Infatti,
per le Aquile è probabilmente lâultima chiamata per salire sul
treno della permanenza, prima che parta. In Ternana â Treviso vedremo
allâopera una delle assolute out-sider del campionato. Si tratta, ovviamente,
del complesso della marca a caccia di una posizione stabile al vertice. Discorso
opposto per Triestina â Catania, in cui gli alabardati non potranno fallire,
pena, un peggioramento sensibile della condizione attuale, di per sé
poco florida. Venezia â Modena sarà il match della paura con i
lagunari, afflitti da una grave crisi tecnica, e gli emiliani, fortemente âminacciatiâ
dagli strali della giustizia sportiva, pronta a colpirli più duramente
di qualsiasi avversario. Verona â Ascoli varrà un piazzamento nei
play-off visto che, almeno per il momento, veneti e marchigiani occupano la
sesta e la settima posizione. Chiudiamo, infine, con il posticipo del lunedì
Albinoleffe â Empoli con i toscani desiderosi di diventare la nuova vice-capolista.
Danilo Colacino