CROTONE-CATANZARO 3-0: LA CRONACA

Giallorossi senza anima e senza gioco. Carbone spento, Corona impreciso e poco concreto. Il Crotone ne fa tre e ci umilia nel derby.

CROTONE- Dopo l’esonero di Gigi Cagni e l’arrivo di Bruno Bolchi ci si aspettava una squadra tonica, radicalmente cambiata e con tanta voglia di risalire la china. Ed invece nuovo allenatore ma stesso Catanzaro. Squadra senza gioco, senza grinta e nettamente in difficoltà in difesa, dove Morabito e un Dal Canto fuori forma e disastroso hanno subito le incursioni per vie centrali di Konko e Galardo. Contro una squadra così anche il Crotone ha fatto la parte del Real Madrid. Diciamocela tutta però, se il Catanzaro avesse avuto quel pizzico di entusiasmo e un vero leader là in mezzo non sappiamo come sarebbe finita. Purtroppo non si vive con i se o con i ma, la realtà è ben diversa. I giallorossi, con questa sconfitta si sono fatti superare dai pitagorici ed ora la zona salvezza dista otto punti. La strada si è fatta terribilmente in salita ed ora è veramente dura, anche per la zona play-out. Certamente non si salverà la squadra vista a Crotone. Già perché in questa settimana Bruno Bolchi, oltre a conoscere di più i giocatori dovrà radicalmente cambiare una squadra apparsa per l’ennesima volta in cerca della propria identità. Nettamente negative, oltre a quella di Dal Canto, le prestazioni di Carbone e Corona. Dovevano essere loro i leader di questa squadra, invece il primo è parso spento, privo di idee e il secondo, nonostante abbia dato l’anima in campo, è sempre l’ombra dell’infallibile cecchino dello scorso anno. Ci dispiace dirlo ma Giorgio, per l’ennesima volta quando aveva la palla tra i piedi, si è intestardito con dribbling inutili che poi gli hanno fatto perdere la palla. Che dire poi dei tifosi giallorossi, costretti a subire l’ennesima umiliazione, questa volta dal pubblico crotonese. E per l’ennesima volta diciamo che non meritano tutto questo. Quanto al Crotone, raggiunto il massimo obiettivo stagionale, quello di vincere il derby, pesano sulla classifica dei pitagorici i tre punti tolti per la vicenda del petardo che ha stordito il portiere veneziano Benussi.
Passiamo alla cronaca. Neanche il tempo di sedersi (tra l’altro la maggior parte dei tifosi giallorossi era ancora fuori dallo stadio) che il Crotone passa in vantaggio: incredibile disattenzione tra Dal Canto e Mangone, che praticamente fanno il classico “la prendo io-la prendi tu- non la prende nessuno” e così la palla arriva a Konko che batte l’incolpevole Lafuenti. Il Catanzaro è stordito e il Crotone ha buon gioco e al 5’ e al 14’ sfiora il gol con Galardo (sul quale Lafuenti fa buona guardia) e poi con Russo. Poi i pitagorici giocano con sufficienza, quasi come a sottovalutare le Aquile, che mantengono il possesso palla, ma non hanno gioco sulle fasce (eh come servirebbe Ferrigno!) e i pericoli sono pochi dalle parti di Mirante. Al 20’ Myrtaj è anticipato d’un soffio da Maietta. Al 28’ su angolo di Vanacore Carbone di testa manda alto. Al 32’ occasionissima per il Crotone con Konko che, sul filo del fuorigioco, anticipa i difensori catanzaresi ma è frenato da una prodigiosa uscita di Lafuenti. Al 38’ Guzman sulla destra (dove i giallorossi hanno sofferto moltissimo) supera Lafuenti e calcia a botta sicura, ma Mangone sulla linea salva. La prima frazione si chiude con un colpo di testa di Diliso (il migliore tra le fila delle Aquile) che si perde a lato. La ripresa è un monologo rossoblu. Al 50’ distrazione di Dal Canto, che tiene in gioco Russo che deve solo battere Lafuenti con un preciso rasoterra per il 2-0. Poi non accade più niente per 30’ se non che al 76’ il nuovo entrato Agnelli “sporca” i guantoni di Mirante con un apprezzabile tiro dalla distanza . Il Catanzaro non ci sta più con la testa e tempo scaduto arriva addirittura il terzo gol dei pitagorici con un preciso tiro dai 25 metri di Konko. Catanzaro quindi umiliato nel derby e speranze di salvezza ridotte al lumicino. Non esageriamo se scriviamo che i giallorossi sono in coma irreversibile. Domenica prossima contro l’Albinoleffe l’unico imperativo è vincere per continuare a sperare. Ma si dovrà iniziare a guardare anche in casa delle altre concorrenti per la salvezza.

Pier Santo Gallo

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