Giuseppe Valentino, segretario generale della FILLEa-CGIL, il sindacato dei lavoratori edili, interviene in merito al recente incidente che ha coinvolto un lavoratore nella zona sud della città .
âLâennesimo grave infortunio ai danni di un lavoratore edile, caduto dal tetto di un capannone a Catanzaro Lido – dice Valentino in una nota – a poco meno di un mese di distanza dallâaltro infortunio nel quale ha perso il braccio un giovane lavoratore impegnato nella costruzione del viadotto sul Musofalo, deve, non solo far riflettere e indignare, ma spingere gli organi istituzionali e le organizzazioni di categoria a dare risposte adeguate e concreteâ.
âDuecentoquindici nel 2003, duecentotrentuno nel 2004 e già 15 nel 2005 – continua Valentino – questo è il dato degli infortuni mortali in edilizia. Senza contare gli infortuni non mortali che tra gennaio e ottobre del 2004 si contano in più di 80000. Questi sono i numeri agghiaccianti delle vite spezzate o distrutte sul posto di lavoro. Il diritto alla vita spesso violato per disattenzioni e superficialità degli attori che dovrebbero garantire che questi episodi non avvengonoâ.
âNon a caso la prima causa per morte nei posti di lavoro – prosegue il segretario della FILLEA-CGIL – è la caduta dallâalto (44,16%) e non ha caso questâultimo ennesimo infortunio, si spera non mortale, è avvenuto con le stesse dinamiche. Di fronte a questi numeri e a questo eccidio non si può restare indifferenti. Oltre allâinchiesta avviata dagli organismi competenti e che, come ci auguriamo, servirà ad accertare cause e responsabilità dellâincidente, occorre una mirata azione comune, bisogna adottare strumenti pratici per tentare di limitare al massimo i rischi nei cantieriâ.
âPer questo è importante – prosegue Valentino – che le istituzioni preposte facciano la propria parte fino in fondo, a cominciare dagli organi ispettivi preposti alla prevenzione degli infortuni. Che senso ha intervenire dopo lâincidente, come avviene in molti casi? La Fillea Cgil, da sempre impegnata ed attenta alla tutela dei lavoratori, della loro salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, si farà carico di coinvolgere gli Organi Istituzionali interessati al fenomeno, a cominciare dallâAssociazione Provinciale degli Industriali di categoria (Ance), per definire iniziative comuni di intervento. à auspicabile che si arrivi alla condivisione di un Protocollo dâIntesa per la regolarità e la sicurezza del lavoro nel settore delle costruzioni, come è stato fatto in molte province italianeâ.
âNei prossimi giorni – conclude Valentino – avremo modo di verificare quanti e quali soggetti sono interessati a condividere una reale battaglia in questa direzioneâ. (CNN 12.2.2005)