à partito allâUniversità Magna Græcia il progetto di ricerca : âRelazioni tra
banche e piccole imprese alla luce della revisione degli accordi interbancari
Basilea 2. Il caso del sistema calabrese: problemi e prospettiveâ.
Presentati questa mattina, in conferenza stampa, il programma delle attività di
ricerca
Realizzare unâanalisi sullâimpatto che i nuovi accordi di Basilea, riguardanti
le regole di accesso al credito, hanno avuto sulle piccole imprese locali per
capire quelle che possono essere le prospettive di sviluppo del territorio
provinciale e regionale. Questo lo scopo del progetto di ricerca âRelazioni tra
banche e piccole imprese alla luce della revisione degli accordi interbancari
Basilea 2. Il caso del sistema calabrese: problemi e prospettiveâ, promosso
dallâAmministrazione Provinciale di Catanzaro e frutto di una convenzione
firmata dal Rettore dellâUniversità Magna Græcia, Salvatore Venuta, il
presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Paolo Abramo, e il
presidente della Confartigianato di Catanzaro, Rolando Salvatori.
A illustrare i termini della convenzione e il programma delle attività di
ricerca che verranno effettuate sono intervenuti al Campus di Germaneto, questa
mattina, la professoressa Annarita Trotta, docente di Economia degli
intermediari finanziari presso lâAteneo catanzarese e responsabile scientifico
del progetto, lâassessore provinciale alle attività produttive, Filippo
Capellupo, il segretario provinciale della Confartigianato, Raffaele
Mostaccioli, e il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Paolo
Abramo.
Attraverso la convenzione, Provincia di Catanzaro, Confartigianato e Camera di
Commercio hanno messo a disposizione dellâAteneo quarantamila euro, necessari
per la realizzazione di unâanalisi capillare che copra tutto il panorama delle
piccole imprese locali, ed in particolare di quelle artigiane. Si tratta, per
questo motivo, di una ricerca innovativa e di avanguardia sul territorio, i cui
risultati permetteranno di avere, in maniera scientifica, puntuale e
aggiornata, una serie di dati aggregati, allo stato attuale non disponibili,
sulla situazione economico-finanziaria delle imprese artigiane provinciali.
âBisogna sottolineare la lungimiranza e la sensibilità mostrate dalla Camera di
Commercio, dalla Confartigianato e dallâAmministrazione provinciale nei
confronti di un settore fondamentale per lo sviluppo locale, quale quello delle
imprese artigiane, e di un tema delicatissimo per tutte le piccole imprese e le
economie periferiche con difetti di sviluppo: il rapporto banca-piccola
impresaâ. Queste le parole della professoressa Trotta, presentando il progetto.
âIl Rettore del nostro Ateneo â ha proseguito la Trotta â ha sempre sostenuto
con forza lâimportante ruolo dellâUniversità , quale centro di ricerca, nelle
analisi legate alle problematiche di sviluppo del territorio di riferimento ed
il rilievo che le sinergie tra il mondo accademico e le principali istituzioni
del territorio acquistano nel momento in cui attivano circoli virtuosi e
portano a compimento progetti di assoluto rilievo scientifico e di grande
utilità pratica per operatori del settore, politici e imprenditoriâ.
La ricerca punterà a identificare lâeffettiva situazione del rapporto
banca-piccola impresa, il livello di informazioni di tipo qualitativo e
quantitativo che le imprese sono in grado di trasferire al sistema finanziario,
le prospettive di sopravvivenza e di sviluppo delle imprese stesse, alla luce
dei cambiamenti in atto, legati anche alla futura introduzione del nuovo
accordo di Basilea, che propone numerose modifiche alle regole attualmente in
vigore soprattutto per quanto riguarda il rischio di credito e lâadeguata
contropartita che ogni banca deve detenere in termini di patrimonio, o meglio,
di patrimonio di vigilanza.
Il gruppo di ricerca si compone di diverse figure specializzate nei settori
della statistica economica, dellâimpresa familiare e degli aspetti giuridici
inerenti il rapporto banca-impresa, tutte riconducibili al corso di laurea
interateneo in Economia aziendale, avviato con successo, da quattro anni,
dallâAteneo catanzarese. Il progetto di ricerca durerà circa un anno. (CNN 02.02.2005)