Al Presidente dellâAssociazione
italiana arbitri, sig. Tullio Lanese
e per
conoscenza
Al Comitato regionale arbitri della
Toscana â Via G. DâAnnunzio 138, Firenze
Alla sezione arbitri di Livorno
Al âIl Tirrenoâ
Gentile
Presidente,
Ci rivolgiamo a Lei nella sua qualità di vertice e rappresentante dei
tantissimi arbitri che operano nel nostro Paese, ma vorremmo, se solo fosse possibile, indirizzare questa lettera a ciascuno degli
associati. Ci piacerebbe infatti che ognuno di loro
potesse riflettere su quello che stiamo per raccontarle.
Giovedì 27 gennaio ci siamo recati a Santa Croce sullâArno per assistere
alla partita Juventus-Catanzaro, valida per il Torneo
di Viareggio. Una partita giovanile, priva di quelle tensioni
e lontana da quegli interessi che avvelenano domenica dopo domenica il
nostro sport preferito. Sugli spalti si mescolavano tifosi delle due squadre,
osservatori, semplici appassionati, a dimostrazione che il calcio può essere sano divertimento e occasione di svago e di
incontro.
Il clima di festa svaniva, però, con il passare dei minuti, non potendo
sopravvivere alle decisioni del sig. Giacomo Stefanini
che condizionavano lo svolgimento della gara e la
trasformavano in una contesa nervosa e spezzettata.
Lâarbitraggio del sig. Giacomo Stefanini ci è parso decisamente negativo, spesso irritante,
assolutamente a senso unico. Ma non sta a noi
giudicare degli aspetti tecnici, ci sono soggetti preposti a svolgere questo
compito e sicuramente non difetteranno loro la competenza e lâesperienza. Alle
loro osservazioni ci rimettiamo con piena fiducia. Su altri aspetti, però,
rivendichiamo il nostro diritto di intervenire in quanto
uomini di sport e più in generale cittadini di questo Paese.
Vogliamo renderle noto che al termine della gara tutti i giocatori del Catanzaro riferivano di essere stati insultati, derisi,
offesi a più riprese dal sig. Stefanini. Non ci interessa giocare sulle parole, non vogliamo gridare al
razzismo o alla persecuzione, ma non possiamo non ricordare che i giovani sono
il futuro di ogni cosa: giovani giocatori e giovani arbitri possono rivitalizzare il nostro calcio o possono definitivamente
affondarlo, possono essere portatori di dialogo e di sportività o portatori di
meschinità e di arrivismo. Nel settore giovanile si può costruire, nel settore
giovanile operano ogni domenica migliaia di giovani atleti: lo fanno per
passione e lo fanno con la massima serietà , ebbene ognuno di loro ha il diritto
di sentirsi offeso dalla risata di scherno che il sig. Stefanini
rivolgeva verso i tifosi del Catanzaro nellâuscire dal
campo al termine della gara. E devono sentirsi offesi
soprattutto i tanti colleghi del sig. Stefanini che
con enormi sacrifici onorano ogni domenica la divisa che indossano e sono
testimonianza preziosa, impagabile diremmo, di serietà , dignità e correttezza.
Noi certamente ci sentiamo offesi. Noi crediamo che le parole del sig. Stefanini abbiano violato la purezza di undici
giovani calciatori e abbiano intaccato lâimmagine dellâassociazione italiana
arbitri, e per questo le chiediamo con forza di usare tutti i suoi poteri
perché ciò non si ripeta mai più. Lontani dalle telecamere,
lontani dai miliardi facili, lontani dagli stadi stracolmi, il calcio vive solo
della passione e della sensibilità di tutti i suoi operatori: sentimenti nobili
ma fragili, che non meritano di essere calpestati da nessuno, tanto meno da chi
svolge il ruolo più prezioso e più delicato, da chi per primo deve dare
lâesempio e mostrare la strada: lâarbitro.