Questa è la storia di un importante gesto di solidarietà nei confronti delle popolazioni dell’Iraq, ma anche la dimostrazione che la Sanità calabrese non è così allo sfascio come potrebbe sembrare.
Hussein R. N., ha 47 anni, accompagnato dal fratello, proveniente da Bagdad, domenica prossima sarà a Catanzaro, al Sant’Anna Hospital, il centro di alta specialità del cuore, dove sarà sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per la sostituzione del tratto arterioso aorto-femorale. Hussein è uno degli undici iracheni che raggiungeranno gli ospedali specialistici italiani per essere curati nell’ambito della cosiddetta procedura “Medevac” della Croce Rossa, fatta in collaborazione con le Regioni.
L’assessore alla Sanità Giovanni Luzzo – in una nota dell’Ufficio Stampa della Giunta – si dice soddisfatto di quanto si sta verificando, sottolineando come “i frutti dell’impegno profuso nel riformare il Servizio Sanitario regionale con il recente Piano per la salute 2004-2006, cominciano ad essere evidenti poiché le strutture della regione diventano poli di attrazione persino in situazioni nelle quali è richiesta la più elevata specializzazione. Ciò dimostra – ha aggiunto Luzzo – che la nostra regione, con sempre maggiore autorevolezza può stare, in alcuni settori, a testa alta, al fianco di altre regioni italiane”.
In sostanza, secondo la procedura “Medevac”, l’ospedale Cri di Bagdad valuta i casi clinici più gravi che non possono essere validamente curati localmente, quindi attiva la procedura per consentire la loro cura in centri specialistici europei, tra cui anche in Italia e, successivamente, assicura il rimpatrio dell’assistito in Iraq.
“Siamo particolarmente soddisfatti – ha commentato il prof. Mauro Cassese, responsabile del Dipartimento cardiovascolare del Sant’Anna Hospital – perché questo evento costituisce la conferma del livello qualitativo raggiunto dalla nostra struttura, le cui competenze sono riconosciute in ambito europeo. Del resto – ha aggiunto Cassese – basta scorrere l’elenco degli ospedali interessati, in questa circostanza, dalla procedura “Medevac” per accorgersi che siamo compresi in una lista della quale fanno parte, tra gli altri, il Niguarda di Milano, il Bambin Gesù di Roma ed i Riuniti di Bergamo. Si tratta di strutture la cui autorevolezza in campo medico e scientifico è fuori discussione. Credo che questo sia anche un giusto riconoscimento – ha concluso Cassese – di ciò che siano stati capaci di creare in Calabria, territorio spesso considerato, a torto, luogo di mala sanità ” (CNN 21.1.2005)