âBuio in salaâ¦Luci sul palcoâ¦Tornano in
scena le aquileâ. Questo splendido striscione della Curva Capraro accolse Catanzaro e Bari quattro mesi fa
allâesordio in campionato. Sembra lontano anni luce. Una sciagurata serie
di errori da parte di tutti ha dilapidato quel
patrimonio di entusiasmo, piovuto dal cielo su Catanzaro dopo la tanto agognata
promozione in serie B. Oggi, Bari-Catanzaro è
già una sorta di ultima spiaggia per i giallo-rossi di Cagni, unâoccasione unica per i galletti pugliesi di
staccare ulteriormente una rivale per la salvezza.
IL CAMPIONATOâ La fiducia concessa dalla
società pugliese a Guido Carboni sta finalmente dando i suoi frutti.
Dopo un avvio di campionato che ha visto il Bari ancorato alle ultime posizioni
di classifica, il tempo è stato galantuomo con lâex tecnico della Viterbese. La sua mano sapiente è riuscita a
plasmare una squadra imbottita di giovani, con scarsa esperienza ma tanta
voglia di lottare. Il gap accumulato in estate, dovuto
ai ritardi nella costruzione dellâorganico, è stato colmato. Pian
piano il Bari ha recuperato posizioni, agganciando il treno della salvezza e
apprestandosi, ora, a sferrare il colpo del K.O. al Catanzaro.
La squadra di Carboni viene da sei risultati utili consecutivi e, in casa, ha
perso una sola partita negli ultimi tre mesi (contro
Certo, sulla classifica pesa il tremendo avvio di
stagione, ufficialmente terminato con la prima vittoria ottenuta allo âScidaâ contro il Crotone il 16 ottobre. Da lì
è iniziata una lenta rincorsa che ha riavvicinato i tifosi alla squadra,
dopo anni di scollamento e di contestazioni. E il mercato di gennaio potrebbe
portare al definitivo salto di qualità , grazie
allâarrivo dalla Reggina di Davide Dionigi. Un tassello, quello del
centravanti, che mancava al telaio di Carboni, costretto finora a inventarsi un reparto (Motta-Santoruvo)
di scarsa affidabilità in un campionato difficile come la serie B. Non a
caso, grazie ai tre gol rifilati due domeniche fa al Vicenza,
il Bari non ha più il secondo peggiore attacco della categoria (dopo il
Venezia): un primato negativo âgentilmenteâ lasciato al Catanzaro.
Risolto â almeno apparentemente â il problema della
fragilità offensiva, il Bari sta ora cercando di sfoltire
lâorganico. Sono già partiti
Catanzaro) e Pizzinat (Verona), ma cambieranno aria
anche i due Anaclerio e Pagana, chiusi nei loro
rispettivi reparti.
SUL CAMPO â Carboni in questa stagione ha
abbandonato spesso il suo fedele 4-4-2, ricorrendo
più volte al 3-5-2 alla ricerca di una migliore quadratura per la
squadra. Il tecnico dei pugliesi si è spesso adattato in base agli
avversari, anche se contro lâEmpoli è tornato
allâantico. Nel corso della stagione il telaio della squadra è
stato sempre lo stesso, mentre nellâultimo periodo sono salite le
quotazioni del 21enne centrale difensivo Micolucci,
preferito al più esperto Bianconi. Carboni schiera solitamente il belga Gillet
in porta, Sibilano e Micolucci al centro della
difesa, con Brioschi e Bellavista sulle fasce. A
centrocampo, Gazzi agisce in cabina di regia,
affiancato da Carrus, goleador della squadra con
cinque reti (più di quelle realizzate nel resto della sua carriera!).
Sulle fasce giocano Scaglia â a sinistra â e
fantasista ascolano, in caso di difesa a tre, si sposta in una posizione
più centrale, a ridosso delle punte, con il dirottamento del jolly Bellavista sulla fascia destra. In attacco,
accanto allâintoccabile Dionigi, Carboni ha finora ruotato Motta e Santoruvo (solo sei gol
in due). Ma il secondo appare finora il più
adatto a supportare il nuovo acquisto dei pugliesi. In vista del
Catanzaro, nessun problema in casa bianco-rossa, a parte qualche
acciacco di lieve entità per Carrus e Goretti. La formazione dovrebbe essere la solita con Santoruvo favorito su Motta.
Qualche dubbio solo sul modulo: il 4-4-2 che ha ben figurato a
Empoli o il 3-5-2 che ha portato i tre punti col Vicenza? La seconda soluzione
garantirebbe qualche chance di giocare anche a Goretti.
Probabile formazione (4-4-2): Gillet;
Brioschi, Sibilano, Micolucci,
Bellavista;
Gazzi, Carrus, Scaglia;
Dionigi, Santoruvo (Motta).
I
PRECEDENTI â Quattordici i precedenti tra le due squadre al vecchio âStadio della
Vittoriaâ di Bari: 12 tra i cadetti, due in serie C. Il bilancio vede in
vantaggio i galletti, vittoriosi in sette occasioni (tra cui i primi cinque incontri).
Tre i successi giallo-rossi, quattro i pareggi. La
prima sfida risale al 1935: vittoria barese per 3-1 grazie alla doppietta di Ferrero e al gol di Massiglia che
ribaltarono il vantaggio giallo-rosso con Pescia. Lâultimo successo dei galletti è
lontano oltre 32 anni: un altro 3-1, ancora in rimonta dopo il gol di Petrini, autore anche del gol che, nella stagione
successiva, permise al Catanzaro di sbancare Bari.
Lâultimo successo giallo-rosso è invece firmato da due rigori di
Palanca che resero inutile il gol dellâinglese Rideout
nella stagione â87-88. Lâanno dopo, nellâultima
incontro tra le due squadre, finì con un pareggio a reti bianche.
LâANDATA â Ã lâundici settembre e le
speranze sono tante. Forse la gara dâandata col Bari rappresenta
lâunico vero momento di gioia dellâintera stagione giallo-rossa. Una partita ostica con una cornice di pubblico straordinaria e un
entusiasmo straripante per
Catanzaro costruito (apparentemente) per un campionato di vertice, il
Bari per salvarsi. In campo i giallo-rossi di Braglia passano grazie a una disattenzione difensiva e a un
rimpallo che consente a Corona di superare Gillet.
Poi il netto calo del Catanzaro, lâinfortunio a Campolo, il rigore del pari di Carrus
(per una trattenuta in area di Ascoli), un Bari in palla che sembra in grado di
conquistare i tre punti. La sterilità offensiva dei pugliesi viene però punita da unâinvenzione di Alfieri
che imbecca Carbone. Due uomini saltati e la stilettata al cuore del Bari.
Delirio al âCeravoloâ. Il Bari non ha
più le forze per rovinare la grande festa.
Peccato che durerà poco.
I
TIFOSI â Lâarmonia tra
tifosi, squadra e società a Bari è
sconosciuta ormai da diversi anni. I tifosi sono sempre sul piede di guerra. Da
un poâ di tempo il âSan Nicolaâ non sembra più lâavveniristico
gioiello disegnato da Renzo Piano ma una cattedrale
deserta, dove la passione dei (pochi) tifosi si scontra con la grandezza della
struttura. Solo 2.200 abbonati e una media di spettatori
superiore di poco alle mille presenze. Numeri tristi
per una tifoseria ampia come quella barese, presente al âCeravoloâ nella gara dâandata in circa 150
unità .
Ivan Pugliese
ivan@uscatanzaro.net