TREVISO- Eâ sempre il solito Catanzaro formato trasferta che tanto per cambiare non riesce a portare punti neanche dalla trasferta di Treviso. Soliti difetti e poche azioni dâattacco per i giallorossi, a quali non sono serviti i tre giorni di ritiro alla âBorghesianaâ per ritrovare quellâorgoglio che poteva permettere alle Aquile di chiudere al meglio un inizio di stagione disastroso.
Primo tempo senza infamia e senza lode per il Catanzaro, che tuttavia deve fare i conti con il pesante zero sulla casella dei tiri in porta, scaturito soprattutto da un centrocampo mediocre, che non ha supportato al meglio lâattacco, e che deve ringraziare un grande Manitta, decisivo in almeno tre occasioni.
Al 17â su un tiro sporco di Centi, DallâAcqua non riesce a dare al pallone quella forza necessaria per terminare nel set. Al 25â Manitta è difettoso in uscita con Barroso che in rovesciata a porta sguarnita, manda la palla fuori. Al 33â grande controllo del colored brasiliano, che ruba il tempo a Bonomi ma spara alto da posizione praticamente impossibile. Al 38â prima prodezza di Manitta che si supera su un colpo di testa dellâex reggino DallâAcqua. Al 46â è ancora il numero 77 giallorosso a compiere due interventi miracolosi prima su una semirovesciata di Gallo (palla che poi colpisce la traversa, quindi il palo e viene spazzata da Pierotti) e dopo, sul proseguo dellâazione su un missile di DâAgostino. Il primo tempo si chiude qui.
Nella ripresa Cagni osa un poâ di più in avanti e inserisce Biancone per Arcadio. Al 48â câè lâoccasione più ghiotta della partita per il Catanzaro: Corona (il migliore dei suoi insieme a Manitta) pesca Biancone, che fallisce a tu per tu con Ballotta. Ma al 21â il muro difensivo eretto dal Catanzaro cede di schianto: DâAgostino si beve due avversari e trova in area il solissimo Barreto (dovâè Pierotti?) che non può fallire a pochi passi dalla porta. Eâ notte fonda per le Aquile, che non riescono a trovare i varchi giusti per sfondare la difesa trevigiana e vengono messi in seria difficoltà dagli ubriacanti dribbling dello stesso Barreto. Al 71â Bonomi si fa saltare agilmente dalla giovane stella brasiliana e lo atterra. Il difensore ex Napoli era già ammonito e il signor Brighi non può far altro che estrarre il secondo giallo, e quindi il rosso che lo costringono a rientrare anzitempo negli spogliatoi. In dieci la rimonta si fa ancora più difficile, se non impossibile. Al 74â Corona ci prova da fuori ma Ballotta è sicuro. Pillon sostituisce Barreto con Reginaldo ma lâaltro colored del Treviso non fa rimpiangere il primo anzi, i suoi continui doppi passi mandano in tilt la retroguardia calabrese. Il raddoppio dei padroni di casa è la logica conseguenza: allâ87â Grava e compagni sbagliano un fuorigioco su Reginaldo che cede la palla al liberissimo DallâAcqua che a porta quasi sguarnita sigla il suo terzo gol stagionale. Ma Reginaldo ancora non è sazio e questa volta è Pierotti ad essere saltato dal veloce brasiliano che serve al centro DallâAcqua che stavolta fallisce per un grande intervento di piede di Manitta. Si chiude quindi nel peggiore dei modi lâanno 2004 per il Catanzaro che dopo aver conquistato la serie B si trova al penultimo posto della classifica. Peggio dei giallorossi ha fatto solo il Venezia. E se il famoso proverbio recita âAnno nuovo, vita nuovaâ, anche questo Catanzaro con il nuovo anno dovrà cambiare moltissimo la propria mentalità e soprattutto lâorganico per invertire la rotta e ottenere lâauspicata salvezza.
Pier Santo Gallo