CATANZARO-VENEZIA 0-0: La cronaca

Un opaco Catanzaro fermato sul nulla di fatto al Ceravolo

CATANZARO- Inutile pareggio casalingo del Catanzaro che si fa bloccare sullo zero a zero dal Venezia. Altra opaca prestazione delle Aquile che, senza Carbone, non sono riusciti a sfondare il muro della difesa veneziana, a causa di un inconsistente centrocampo e della “solita” sfortuna, che anche ieri sera ha colpito le Aquile (vedasi palo colpito a inizio secondo tempo da Corona). Non è bastata l’ottima prestazione di Vanacore e Grava e dei due centrali di difesa Bonomi e Dal Canto (con quest’ultimi però poco precisi in fase d’impostazione) e il supporto del sempre numeroso pubblico giallorosso, che ha incitato sino all’ultimo secondo capitan Corona e compagni, uscendo però deluso a fine partita dallo stadio, come testimoniano i numerosi fischi ricevuti dagli uomini di Cagni.
Una partita, quella contro i lagunari, che ha ancora una volta evidenziato come Benny Carbone sia indispensabile alla causa giallorossa e, soprattutto come la rosa delle Aquile abbia bisogno di più di tre ritocchi nel mercato di gennaio.
Il primo tempo è stato al di sotto delle aspettative con un Catanzaro prevedibile e abulico che, senza la luce di Magic Goblin Carbone fatica a trovare i varchi giusti nell’ attenta ma non irresistibile difesa veneziana.
La prima occasione da annotare sul tabellino è per gli ospiti: al 7’ infatti su corner, uno dei pochi italiani presenti nel Venezia, ossia il centrocampista Bovo colpisce di testa e sfiora la traversa. Al 24’ primo squillo del Catanzaro con una bella incursione di Morello che per poco non viene trasformata in clamoroso autogol da una maldestra deviazione di Vicente. Al 41’ Grava, dopo una bella azione personale, conclude debolmente tra le mani di Benussi (che nel secondo tempo si rivelerà decisivo).
Al 46’ proprio allo scadere della prima frazione, viene ammonito Morello. Il giocatore di Bagnara figurava tra l’elenco dei diffidati e così salterà la difficile trasferta di Vicenza.
La ripresa è più accesa, anche perché la strigliata di Cagni nello spogliatoio fa bene ai giallorossi che appaiono più decisi in avanti, almeno nei primi 20 minuti. Lo stesso allenatore giallorosso sostituisce subito uno spento Vicari per Arcadio che, insieme a Leon, darà più brio alla manovra dei padroni di casa.
Al 48’ Manitta, con un balzo da felino, devia in corner una punizione dai 17 metri di Miramontes.
Al 50’ Benussi sbroglia un’intricata azione che stava per portare il proprio compagno, accorso nell’occasione a dare una mano in difesa, a realizzare un altro autogol. Al 52’ Alfieri smista in area e trova Corona, ma il tiro del ragazzo di Palermo si stampa sul palo a Benussi battuto. Al 61’ l’ariete dei lagunari Biancolino manca di poco la deviazione sotto misura su invito di Miramontes. Al 66’ bellissima proiezione offensiva di Grava ma Benussi sembra in giornata di grazia e nega la gioia del gol allo stantuffo di fascia giallorosso. Al 68’ Manitta c’è su un diagonale di Brancolino. Al 71’ Corona da buona posizione spara su Benussi. Da qui in poi le Aquile costruiscono le loro trame di gioco con traversoni sistematicamente preda dei difensori di mister Ribas e si nota tanta confusione in cabina di regia. L’unico sussulto che per un attimo ha fatto gridare al gol i tifosi giallorossi è stato al 85’, quando una punizione dal limite di Leon si perde sopra la traversa.

Pier Santo Gallo

Autore

Tony Marchese

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