In
questo caldo e strano martedì dâottobre va in scena lâennesimo turno
infrasettimanale del campionato, che propone unâaltra partita dal sapore
antico. Il Catanzaro sarà di scena al âManuzziâ di Cesena, una città e una squadra che ai tifosi
giallo-rossi meno giovani ricordano gli anni della serie A. Anche
i bianco-neri romagnoli vissero negli anni settanta e ottanta le loro stagioni
più fortunate. Tre le promozioni nella massima serie ottenute dal Cesena: una nel 1973 con Manuzzi
presidente e Gigi Radice in panchina, due negli anni ottanta (nel 1981 con
Bagnoli e nel 1987 con Bolchi) sotto lâera Lugaresi. Nel 1976 il punto più alto
della storia della società : sesto posto in campionato e qualificazione per la
Coppa Uefa con Marchioro
allenatore. Lâesperienza fu breve a causa dellâeliminazione al primo
turno per mano dei tedeschi dellâEst del Magdeburgo. Con la retrocessione del 1991
lâascesa cesenate si arrestò. Il brusco
risveglio fu la retrocessione in B, poi in C1 al termine degli anni novanta. Lâanno scorso il ritorno tra i cadetti alla fine di unâestenuante
battaglia ai play-off contro il Lumezzane. Dopo un doppio 1-1, la promozione fu rimandata ai supplementari,
macchiati da unâindecorosa rissa che vide come protagonisti calciatori e
tecnici. In un clima avvelenato, un gol in extremis di
Ambrogioni regalò al Cesena una meritata
promozione che avrebbe però lasciato pesanti strascichi disciplinari.
LA
SQUADRA â Il giudice sportivo ha
inflitto infatti una pesante squalifica al tecnico
romagnolo Castori: tre anni, successivamente ridotti a due. Ma
la società bianco-nera ha riconfermato la fiducia al tecnico, affiancandogli Gadda come secondo. La strana coppia Castori-Gadda
si è ritrovata a guidare una rosa sostanzialmente invariata rispetto allo
scorso anno. La società ha investito perlopiù su giovani prelevati da squadre
di serie C o in prestito. Confermato Indiveri in
porta (con il 19enne Viviano come secondo), la difesa è retta da due esperti
pilastri, confermati dopo la promozione: il centrale Bocchini,
allâesordio in B, e il laterale sinistro Ambrogioni,
cinque gol nella passata stagione, compreso quello decisivo per la B a Lumezzane. Gli altri difensori, neo-acquisti, hanno unâetÃ
media inferiore ai 22 anni, a partire dal laterale destro Ficagna,
arrivato dallo Spezia, da Rinaudo, prelevato dalla Salernitana, per finire con Camillini
(ex Aglianese) e Ingrosso, in prestito dal Bari. A
centrocampo, confermato il blocco-promozione (Pestrin,
Piccoli, De Feudis, Groppi, Confalone),
sono arrivati Rossetti dal Como, Fattori dal Bellaria e Ciaramitaro dalla Salernitana, oltre al ritorno di Salvetti,
cinque stagioni in bianco-nero prima di segnare nella scorsa stagione ben sette
gol in sole 25 partite con la maglia del Verona. In attacco lâunico volto nuovo
è Alberti, in prestito dal Brescia,
che affiancherà Bernacci, 6 gol lâanno scorso ma
decisivo per la vittoria della Coppa Italia di serie C, e il bomber Cavalli,
capocannoniere bianco-nero lâanno scorso con 16 gol.
Proprio lâattacco sembra il reparto più sguarnito, nonostante la presenza di un
paio di giovani a completare lâorganico. Un attacco troppo tenero se si pensa
ad altre squadre di serie B che dispongono di
collaudati campioni. Ma la linea verde (solo sei giocatori in rosa superano i
26 anni), con evidenti ritorni economici, sembra dare i suoi frutti a una società dal bilancio florido, invidiata e additata
come modello da molti addetti ai lavori.
SUL
CAMPO â E finora anche i risultati
di questo primo scorcio di stagione sembrano dare ragione alla societÃ
romagnola. Dodici punti in classifica, uno in più del
Catanzaro, consentono al Cesena di navigare in acque tranquille, subito
a ridosso delle prime posizioni. Tuttavia le considerazioni
sui vari reparti sembrano confermare le attese. Lâattacco bianco-nero ha
realizzato solo otto gol, sei dei quali con Cavalli che ha
iniziato la nuova stagione ritrovando subito il feeling col gol. Soltanto Spinesi gli è davanti con una rete in più, oltre a Tavano che però ha tirato quattro rigori. Ma la difesa
romagnola ha contribuito a blindare preziosi risultati, subendo la miseria di otto gol (quarta difesa del campionato). La traduzione di
questi numeri è la praticità di una squadra che applica un calcio speculativo,
votato alla difesa più che allâattacco. Il 4-4-2 di Castori prevede molto
spesso la presenza in avanti del solo Cavalli,
affiancato da un centrocampista offensivo (Ciaramitaro)
e supportato da due ali con propensione difensiva. Questo schema, applicato
soprattutto in trasferta, ha dato maggiori risultati rispetto alla
contemporanea presenza di Cavalli e Bernacci.
Lâaridità dei numeri ci consegna un altro tassello importante per il nostro
mosaico: il Cesena ha ottenuto solo quattro punti al âManuzziâ, frutto di unâunica vittoria con la Triestina
(alla prima giornata) e di un pareggio contro il Bari. Le due sconfitte con
Verona e Vicenza testimoniano lâincapacità romagnola di costruire gioco quando
è necessario âfareâ la partita. A differenza delle gare in
trasferta, dove la squadra di Castori ha subito solo tre gol in cinque gare,
cogliendo risultati importanti come i pareggi a Torino e Perugia
e le vittorie di Crotone e Venezia. La formazione base di Castori
prevede davanti a Indiveri,
una linea a quattro composta da Ficagna e Ambrogioni ai lati con Rinaudo e
Bocchini al centro. In mediana Biserni agisce a
destra, con Rossetti, Groppi o Piccoli a sinistra. In cabina di regia il talentuoso Pestrin è affiancato
da Confalone, in attesa del
ritorno di Salvetti, out dallâinizio del campionato.
In attacco Cavalli è il punto fisso, affiancato da Bernacci
o supportato alle spalle da Ciaramitaro. In vista
della sfida col Catanzaro, diversi problemi per
Castori. I due terzini Ficagna e Ambrogioni
hanno subito recentemente fratture alle mani. Entrambi giocheranno
con bendature rigide, anche se Ciaramitaro ha saltato
la sfida col Torino per una contrattura. Sicuramente assenti Piccoli e Salvetti, anche Cavalli e Confalone
lamentano guai muscolari. Tuttavia, mentre la presenza del bomber è
fondamentale (e alla fine dovrebbe giocare), il
mediano potrebbe essere rimpiazzato da De Feudis. Le
due ali saranno Rossetti e Biserni, con Groppi in
pre-allarme. In attacco Bernacci affiancherebbe Ciaramitaro, se Cavalli non dovesse
farcela.
Probabile formazione (4-4-1-1): Indiveri;
Ficagna, Rinaudo, Bocchini,
Ambrogioni (Ingrosso); Biserni,
De Feudis, Pestrin,
Rossetti (Groppi); Ciaramitaro; Cavalli (Bernacci).
I
PRECEDENTI â Sono dieci (tre in serie A e sette in serie
B) i precedenti complessivi al âManuzziâ tra Cesena e
Catanzaro, tutti a cavallo tra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni
â80. Cinque le vittorie bianco-nere, due quelle giallo-rosse
(firmate da Aristei, nel primo confronto diretto tra
le due squadre, stagione â68-69, e da Rossi nel â77-78), tre i pareggi
(tutti col risultato di 0-0). Da segnalare che in serie A, sia nel â76-77 (1-0
per il Cesena, gol di De Ponti) sia nel â82-83 (0-0),
le due squadre a fine stagione retrocessero insieme tra i cadetti. In totale
dieci i gol del Cesena, solo tre quelli del Catanzaro:
lâultimo squillo giallo-rosso al âManuzziâ è un
rigore di Bivi nella stagione â81-82, il gol della bandiera di una pesante
sconfitta (4-1, mattatore Schachner).
I TIFOSI â Uno splendido stadio, il rinnovato âManuzziâ, per un pubblico sanguigno, caratteristica tipica
dei romagnoli. Il gruppo leader della curva Mare è quello
delle Weisschwarz Brigaden,
nate nel 1981 dalla traduzione letterale in tedesco (in onore proprio al bomber
austriaco Walter Schachner)
delle vecchie Brigate Bianconere. Tre le amicizie principali del gruppo:
Mantova, Brescia e Palermo. Numerose le rivalità , tra le
quali spiccano quelle con i âcuginiâ bolognesi, riminesi
e ravennati, oltre alle inimicizie con Verona,
Modena, Atalanta e Livorno.
2700 circa gli abbonati.
Ivan Pugliese