CATANZARO â La settimana sâinaugura allâinsegna di una momentanea assoluzione dei torti di Piacenza e di esaltazione degli inutili meriti. Infatti, regna ancora una paziente attesa per il lavoro di Cagni, che sino a ieri ha ripetuto: âMâassumerò completamente le mie responsabilità , da Venezia in poi.â Resta da vedere di chi è la responsabilità per i punti che nel frattempo si stanno perdendo. Certo è che il calcio è sempre un prodotto delle occasioni sfruttate o sfortunate e, da questo punto di vista, anche una vittoria dei giallorossi sarebbe potuta essere ineccepibile: tre legni pieni, fra cui una colossale occasione capitata da Carbone, non sono situazioni che capitano sempre. Ma queste considerazioni, alla fine, contano poco, tantâè che Braglia è stato esonerato per il solo punto conquistato in 4 gare, nonostante lâottima figura rimediata a Trieste con messa di occasioni sprecate, la sconfitta casalinga col Catania dove pur si conduceva prima della sbandata della difesa, lâaltra buona prestazione di Ascoli con ulteriori ghiotte occasioni sprecate, il pari col Crotone dopo un iniziale vantaggio di 2 gol. Quindi, la buona prova di Piacenza ed i 3 legni pieni colpiti, non possono bloccare una diversa analisi. Cagni, che anche per consumato mestiere, continua ad apparire più fiducioso rispetto alla vittoria del turno precedente, dove aveva detto che la squadra era al 30 per cento, non risparmia gli elogi: âOggi siamo al 70 per cento, perché registro un evidente miglioramento tecnico-tattico.â Certamente non sarà migliorato lâimpianto difensivo, che ha confermato una sostanziale gracilità e non solo in occasione delle 2 marcature dei padroni di casa, favorite da unâinutile punizione dal limite e da una madornale papera di Manitta. Sâaggiunga che, dati alla mano, non sâè rivelata felice nemmeno lâiniziale intuizione dâinizio secondo tempo di Cagni, che toglieva dal campo Cammarata, spostava Arcadio sulla sinistra, passando al 4-4-2. La conseguenza era che il Piacenza, meno timoroso, guadagnava profondità ed Arcadio, protagonista della prima parte, si bloccava senza che Vicari fornisse sulla fascia destra una corrispondente spinta. Però, sullâargomento, il tecnico giallorosso chiarisce: âAlla ripresa, ho tolto Cammarata che non mi teneva bene palla, ma non ho cambiato modulo, perché, nel primo tempo, Carbone non mi agiva come terzo dâattacco, ma come quarto di sinistra a centrocampo. Per quanto riguarda Arcadio, nella ripresa era stanco. Anzi, il 4-4-2 è quello che, allo stato, mi pare più adatto per questa squadra.â Eâ stata unâopportuna precisazione, perché, influenzati anche dagli orientamenti di Carbone che aveva litigato con Braglia reo di non utilizzarlo come seconda punta, sâera data una valutazione diversa allâassetto tattico del primo tempo di sabato sera. Al di là delle valutazioni, a Piacenza è emerso ufficialmente che al Catanzaro, dopo gli 11 acquisti pesanti del mercato estivo, servono ancora 3 rinforzi. Non li ha esclusi il presidente Parente, senza parlare di numeri, lo ha, invece, affermato Cagni che, anche sul punto, ieri ha precisato: âNon ho detto proprio questo. Ho dichiarato, piuttosto, che, al contrario di quel che mâaccade a Piacenza, se chiedessi a questa società di prendermi 3 giocatori, certamente la società non si farebbe indietro.â Il passo più avanti sin qui compiuto dal nuovo Catanzaro di Cagni, comunque, parrebbe quello di una maggiore compattezza del gruppo, anche per un certo carisma che il nuovo tecnico riesce a trasmettere e per una maggiore fusione fra vecchi e nuovi, favorita dallâevidente consapevolezza di una complessiva omogeneità di valori.
Fabio Blasco