La presentazione della 2 giornata

Danilo Colacino ci presenta il prossimo turno

Se avessimo potuto scegliere un modo per esordire tra i cadetti, probabilmente, non ci saremmo discostati di molto, da quanto successo in realtà contro il Bari, sabato scorso. Infatti è stato un match nel quale i giallorossi, per la verità non ancora al 100%, hanno saputo ottimizzare il lavoro fatto incamerando, aspetto di fondamentale importanza, tre preziosissimi punti. Un dato da non trascurare, soprattutto, in un campionato cominciato con il pesante gap di cinque punti.
Adesso, ci attende l’ostica trasferta di Trieste per una partita che, ci fa tornare indietro di circa quindici anni. Era la stagione 88/89, quella della A “scippata” in maniera truffaldina, nella quale le Aquile inseguivano la promozione nella massima serie. Un sogno che, non si materializzò per la concomitanza di molte coincidenze negative. Fra queste, l’ormai famoso penalty sbagliato da Massimo Palanca a tempo scaduto, proprio contro gli alabardati. Fu quello, uno degli episodi più singolari della storia del calcio. Iniziò tutto con la concessione di un rigore in nostro favore. Si era a ridosso del novantesimo e la decisione dell’arbitro Bailo di Novi Ligure scatenò le veementi proteste, durate quasi dieci minuti, dei calciatori giuliani. Il più esagitato fu il portiere Rino Gandini che, sputò un chewingum addosso ad un assistente, rimediando l’inevitabile espulsione. Allora il tecnico biancorosso, avendo terminato le sostituzioni, mandò in porta quel Maurizio Costantini, attuale tecnico del Catania ed ex dell’Acireale, il quale, pur essendo spiazzato dal tiro di “O’Rey”, si salvò grazie all’aiuto di un montante, che respinse il pallone. Quindi, in virtù di questo episodio, saremmo estremamente felici se Corona e compagni riuscissero a vendicare quel “torto” fattoci dalla sorte a vantaggio della Triestina.
Per il resto, abbiamo indicazioni troppo frammentarie per avventurarci in pronostici che, tra l’altro, di questi tempi è meglio non fare. Battute a parte, fra qualche giorno sapremo chi tra, Albinoleffe, Arezzo, Cesena, Empoli, Perugia, Piacenza, Torino e Vicenza ( purtroppo manca il Catanzaro, per assurdo alle prese con i numeri negativi ) sarà stata capace di raddoppiare il proprio bottino di punti. Tutte cercheranno di bissare il positivo debutto per riuscire a mantenere la vetta di una classifica, comunque, troppo provvisoria per essere attendibile. Attenzione, però, all’orgoglio ferito del Catania, compagine molto accreditata dagli addetti ai lavori, concordi sulla competitività del gruppo, assemblato dal neo-presidente Pulvirenti. Discorso simile per il Genoa, reduce dal “brodino” di Modena e pronto a intraprendere una marcia spedita. Infine, guai a dimenticare formazioni come Ascoli, Bari e Ternana, perché, potrebbero essere le out-sider del torneo.
Chiedo scusa ai lettori ma, a margine della presentazione del 2° turno di campionato, vorrei approfittare per aderire all’ottima proposta del Catanzaro club, ripresa anche da questo sito, riguardante l’intestazione del Palacorvo al compianto Stefano Gallo. Un calciatore e, soprattutto, un uomo esemplare che, ho avuto la fortuna e il piacere di incontrare parecchie volte sui campi, in qualità di arbitro. Questo ragazzo, prematuramente strappato alla vita da un destino crudele, merita di essere ricordato da quanti lo hanno conosciuto e apprezzato per le sue grandi doti. In merito, ritengo che denominargli una struttura, nella quale ha trascorso i momenti più intensi della sua carriera sportiva, sia la maniera migliore per onorane la memoria.

Danilo Colacino

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