Il nome di Vinicio e la tragedia di Soverato, non verranno mai dimenticati. “Vinicio Calio – Catanzaro”, campeggia sulla targa di una casa famiglia costruita in India 3 anni orsono, totalmente e solo con i contributi dei tifosi del Forum di questo sito (clicca sulla foto, l’articolo erroneamente riporta del sito ufficiale). I bambini indiani che ora la abitano porteranno Vinicio nel loro cuore per sempre.
In quella occasione furono raccolti altri fondi per contribuire nella ricerca del nostro amico. L’iniziativa e’ raggiungibile su questo sito dal link nella sezione “Iniziative“. Purtroppo anche a quella iniziativa non corrispose un appropriato intervento di chi poteva e doveva fare qualcosa.
Non tanto tempo orsono da qui si levoâ alto il grido di amore verso Vinicio e di delusione verso le istituzioni che “dimenticarono” il nostro amico. Riproponiamo un articolo di Barbara che vale la pena di rileggere.
Per non dimenticare Vinicio
Catanzaro & dintorni: Venerdì, 11 giugno
Il desiderio di tenere alto il ricordo di Vinicio Caliò, lâunico disperso dellâalluvione che spazzò via il camping Le Giare, è vivo in tutti quelli che lâhanno conosciuto, che hanno saputo apprezzare la sua sensibilità , il suo carattere, la sua voglia di vivere.
Ma quello che segue non è solo il ricordo di questo ragazzo rimasto nei cuori di tutti noi, ma è anche il racconto di una storia di dolore e di rabbia, di prese in giro e di promesse mai mantenute, di false illusioni regalate ai familiari e agli amici, che negli ultimi 4 anni hanno dovuto vivere oltre al dolore della scomparsa del loro caro, anche la beffa di chi ha fatto sì che tutta quella vicenda si trasformasse in un calvario.
Un calvario i cui tempi sono scanditi dai lunghi iter burocratici, dalla prepotenza di chi non ha avuto la sensibilità di capire quale fosse il dolore e la rabbia di chi ancora oggi non ha una tomba su cui posare dei fiori, con cui scambiare due parole, attraverso la quale cercare conforto.
Procediamo con ordine.
Il calvario della famiglia Caliò, e di chi gli è sempre stato vicino, inizia il 10 settembre 2000 giorno in cui il torrente Beltrame gonfio dâacqua, dopo circa 48 ore di pioggia incessante, spazza via il camping Le Giare. In seguito a quella alluvione, 12 persone perdono la vita e Vinicio Caliò, giovane di 29 anni, risulta disperso. I giorni che seguono sono ricordati da tutti noi come giorni in cui lâansia, la speranza, la disperazione sono i principali protagonisti.
I primi soccorsi, lo scavare con le mani lungo quella spiaggia, che fino a pochi giorni prima sembrava il paradiso terrestre e che in poche ore si era trasformata in un inferno, sono ancora impresse nella mente di tutti noi e il loro ricordo ci provocano ancora la stessa ansia e la stessa angoscia.
Gli eventi si susseguono, lâattenzione dei media nazionali incomincia a scemare, i riflettori si spengono e solo in pochi continuano a ricordare che Vinicio è in qualche punto di quel posto maledetto. I lavori per le ricerche di Vinicio vanno avanti per un mese, ma poi si fermano inesorabilmente, lasciando un vuoto ancora più grande di quello che la tragedia in sé aveva provocato. I familiari e gli amici di Vinicio non si vogliono e non si possono arrendere e al muro di silenzio si oppongono manifestando, tutti insiemi, uniti in quel dolore, davanti alla Prefettura di Catanzaro. Chiedono che nulla sia lasciato intentato, che siano ripresi i lavori di ricerca, sanno che lì tra âi detriti, i rottami e i sedimentiâ câè il loro amico, fratello, figlio.
Grazie a questâatto dâamore e dâamicizia, nel febbraio 2001 vengono ripresi i lavori di ricerca. La speranza di poter dare alla madre di Vinicio una tomba su cui piangere si riaccende ma è la prima di tante altre beffe che seguiranno negli anni.
Le ricerche vengono fatte partendo dalla foce del Beltrame fino alla riva del mare, area in cui i relitti e i detriti sono esigui rispetto al pezzo di mare successivo al punto in cui si sono fermati i lavori.
La tenacia di Luca Caliò e di chi lo ha appoggiato in questi anni, ha fatto sì che nel Giugno del 2001 la Prefettura di Catanzaro si decidesse ad autorizzare e finanziare, utilizzando i fondi stanziati dallo Stato per lâassetto idrogeologico, un Piano Operativo di bonifica della zona che prevedeva come prima fase lo studio dei fondali marini (in gergo mappature) per unâarea di 700 metri dâampiezza e 300 metri di larghezza e in una fase successiva la bonifica della stessa area.
La mappatura è effettuata su tutta la zona predetta con scrupolosa attenzione e con un costo complessivo di 300 milioni di Lire circa, il risultato è agghiacciante: su tutto il fondo marino posto sotto esame sono presenti rottami e detriti di ogni genere, macchine, alberi, residui di bungalow, roulotte, depositati in quellâarea dal torrente Beltrame quella tragica mattina del 10 Settembre 2000.
Sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria, del 29 Aprile 2002, viene pubblicata lâordinanza di bonifica dellâarea posta sotto sequestro e tra le righe si leggono le parole che testualmente riportiamo: âle stesse operazioni di bonifica oltre a risanare lâeco sistema marino antistante la foce del Beltrame altamente compromesso, potrebbe rappresentare unâulteriore possibilità di recupero del corpo del Signor Vinicio Caliò tuttâora dispersoâ¦.. â
E così parte la seconda fase che costa allo Stato, intervenuto in seguito alla richiesta della Regione Calabria per il riassetto e la prevenzione idrogeologica, 1 milione di Euro. Gli stessi lavori sono visionati da Luca Caliò fratello di Vinicio, che ben conosce la zona colpita duramente nel settembre del 2000, poiché coinvolto e scampato miracolosamente a quella tragica alluvione.
Rimbombano ancora nella nostra testa le sue parole, di quando racconta, con un timbro di voce che esprime rabbia profonda e incredulità , âHanno bonificato appena 9000 mq su 210.000mq, hanno lasciato tutto il grosso sotto, non hanno levato nemmeno una macchina o una roulotte, solo alberiâ.
La sua voce è la voce di chi è schifato e stanco di essere preso in giro; lui câera quella maledetta mattina, era lì, erano insieme lui e Vinicio quando lâonda li ha travolti, lui sa perfettamente in che punto Vinicio è sparito, ma sembrano tutti sordi.
Alla sua amarezza si associa quella degli amici che hanno con lui vissuto questi momenti, che hanno voluto bene a Vinicio e che ancora credono che è possibile rendere questo mondo migliore, che si domandano: âA cosa è servito spendere tutti i soldi che sono stati spesi per fare una mappatura di 210.000mq se poi vengono, comunque, bonificati solo 9000mq?â ; e ancora âA che scopo tutte quelle strette di mano di politici rampanti, quella vicinanza espressa con poetico dolore alla madre e ai fratelli, quelle promesse davanti alle telecamere, se poi nulla di quanto detto è stato mai fatto una volta che i riflettori si sono spenti?â.
Ma ciò che più ci domandiamo è: âQuanto tempo dovremo ancora attendere prima di poter avere un posto dove andare a parlare con lui, dove riporre dei fiori o solo per fargli un silenzioso saluto?â.
Sappiamo che una tomba vera e propria non sarà mai possibile averla, chiediamo solo che venga consentito velocemente, appena ottenuta la sentenza di morte presunta, ai familiari e agli amici di porre una lapide, che lo ricordi, nel punto in cui la stoltezza degli uomini e la natura oltraggiata lo hanno travolto.
Detto ciò, ci teniamo a precisare che in tutta questa storia solo una persona si è distinta per la sua umanità e la sua tangibile vicinanza: il Sindaco uscente Abramo. Ci teniamo, altresì, a sottolineare che quanto di lui stimiamo esula dalla sua appartenenza a qualunque fazione politica, ma vuole soltanto esprimere la gratitudine di chi per anni è stato circondato da indifferenza e non curanza dei sentimenti.
Per ora non vogliamo più aggiungere nulla, vogliamo solo salutare Vinicio a modo nostro usando le parole di Fabrizio De Andrè:
…come tutte le più belle cose,
Vivesti solo un giorno come le roseâ¦
Ciao Vinicio
Barbara Pacileo, Emanuela Falcone
Ringraziamo fortissimamente la redazione di questo sito che ci ha permesso di esprimere ciò che portiamo dentro da ormai quasi 4 anni, speriamo non debba calare mai lâassoluto silenzio su questa vicenda e che ci siano sempre più persone pronte a parlare e ad esprimere la loro rabbia.