Quattro mesi senza calcio sono probabilmente troppi per una tifoseria appassionata e calda come quella giallorossa.
Eâ questa lâunica spiegazione plausibile per giustificare la ridda di voci incontrollate circa lâimmediato (infausto) futuro della società e della squadra giallorossa. Abbiamo ascoltato, infatti, in questi ultimi giorni delle cose assurde che in alcuni casi hanno veramente toccato il ridicolo.
La âcasisticaâ è variegata e così ci siamo trovati, nel breve volgere di poche ore, di fronte ad autentiche catastrofi: lite furibonde tra dirigenti, faide tra giocatori, Braglia esonerato, Improta allontanato, Bellante fatto fuori dalla società , Princi con una spada in mano che vuol far cadere le teste di tutti e chi più ne ha più ne metta. Tutto questo, sia chiaro, è successo negli ultimi 3 â 4 giorni perché se poi si vuole andare indietro nel tempo e parlare, ad esempio, del calcioscommesse si potrebbe scrivere un libro (probabilmente di barzellette).
La domanda, a questo punto, sorge più che spontanea: Perché?
Perché, una volta conquistata la tanto sospirata serie B, câè qualcuno che non si rende conto che questo vociare può far male al Catanzaro?
Perché rischiare di destabilizzare lâambiente ancor prima che inizi il campionato?
Improvvisamente un fiume di veleno ha invaso la strada che i giallorossi devono ancora inizare a percorrere. Il tutto per dar fiato a delle voci e a niente altro. Perché?
Ci sono piazze (Ancona e Napoli ad esempio) che piangono lacrime amare e noi, invece di continuare a festeggiare una serie B storica, stiamo quasi alla ricerca di una qualche cosa, di una qualche notizia che possa offuscare e far âmaleâ al Catanzaro. Perché?
Si sta puntando il dito contro un imprenditore (Princi) che fino ad oggi non ha tolto nulla al Catanzaro ma, fino a prova contraria, ha soltanto dato ed anche in maniera generosa e competente.
Alle voci incontrollate sullo stato di salute della società giallorossa la stessa ha risposto âregalandoâ alla piazza nomi che fino a quindici mesi fa erano utopie. Nomi che, sulla carta, valgono una signora squadra.
Si parla continuamente ed insistemente dellâetà avanzata di alcuni nuovi acquisti quando, se si va a vedere, i vari Dal Canto, Cammarata, Grava, Leon, Vicari, Manitta hanno tutti meno di trentâanni.
Si parla di una sfacciata dipendenza dalla Reggina quando, fino a pochi anni fa (presidenza Soluri e presidenza Mancuso), la stessa Reggina ci foraggiava di fior di bidoni con buona pace (e felicità ) di tutti noi.
Si potrebbe andare avanti ancora per molto con questi discorsi ma la cosa servirebbe solo ad aumentare sensibilmente la quantità â già alta â di bile nel nostro fegato.
Forse potrà sembrare la solita frase fatta ma prima di iniziare a parlare/contestare bisognerebbe aspettare almeno un poâ di tempo. Per rispetto nei confronti di chi ha lavorato e sta lavorando per regalare anche a NOI tifosi delle belle soddisfazioni.
Adesso è necessario solo fare quadrato intorno a squadra e società perché la serie B è lunga, è difficile ma â parere condiviso da molti addetti ai lavori – è assolutamente alla nostra portata.
Qualcuno non lâha capito o forse fa finta di non capire. Di fronte a tutto questo è giusto che ci sia chi cerchi di calmare le acque perché sarebbe davvero un peccato perdere la serie B prima ancora di averla iniziata.
Per concludere, e senza molti giri di parole, qui ci troviamo di fronte a due eventi; uno, quello della società giallorossa, diretto a cotruire, lâaltro (certamente involontario)â invece â diretto a distruggere.
Pensiamoci bene e, soprattutto, pensiamo con la nostra testa. Queste cose, alla fine dei conti, infastidiscono noi e potrebbero infastidire anche chi è a capo della società giallorossa. Le conseguenze di questâultima ipotesi sono facilmente immaginabili. Anzi sono soltanto a cento chilometri dal nostro naso.
Contributo di Marco Tallarico
Dalla redazione:
Con questa nota sottolineiamo come le parole di Marco siano un appello a focalizzare lâattenzione dei tifosi incerti, sul campionato. Molti già lo fanno, altri espongono le proprie critiche in modo costruttivo, altri meno. Eâ a questi ultimi che eâ rivolta la nostra preghiera. Il campionato deve iniziare, diamo il tempo alla squadra ed alla società di cementarsi e di trovare gli equilibri appropriati alla serie B. Fino qui hanno fatto bene. Certe osservazioni premature fatte per strada dietro la rete del campo di allenamento, o altrove si possono misurare. Lungi da noi dal reprimere le critiche costruttive, le quali sono sempre lâanima della crescita comune. Ma facciamo nostro il parere che ad oggi, dopo lunghi anni di anonimato e purgatorio, abbiamo il dovere di compattare lâambiente a prescindere dal resto e di dare tempo e fiducia a chi ci ha dimostrato fino a qui grande disponibilità . I magnifici tifosi del Catanzaro masticano di calcio da sempre e comprenderanno il senso “giallorosso” di queste nostre parole.