Rassegna stampa

Dal Canto mette in guardia il Catanzaro

da Gazzetta dello Sport

CATANZARO – Il Catanzaro ha appena guadagnato in equilibrio, ma ancora manca
di personalità, di fluidità di manovra, di sufficiente copertura.
Il test di domenica sera autorizza a sperare che le cure sono giuste, ma che il
processo d’assestamento è in atto. La gara con l’Avellino ha
evidenziato che collegamenti e distanze sono migliorati; che il centrocampo, sollecitato
dal rabbioso dinamismo di Campolo, difetta ancora in fase di filtro, come dimostrato
dal vantaggio di Rastelli e dalle abbondanti porzioni di campo a disposizione
degli avanti irpini, spesso trovatisi in temibili uno contro uno; che gli esterni
dovrebbero proporsi e coprire meglio. Gli addetti ai lavori hanno ampiamente ricordato
che la dura preparazione di Nocera Umbra ha bisogno d’essere smaltita e
che una squadra tanto rinnovata ha bisogno di tempo per ritrovare i movimenti
giusti, anche se lo schieramento iniziale di domenica sera proponeva solo 5 nuovi
(Monaco, Dal Canto Campolo, Arcadio, Carbone). Da questo punto di vista, dunque,
potrebbe essere giudizioso il graduale inserimento dei neogiallorossi e giustificabile
la decisione di Braglia di mandare in panchina gente come Cammarata e Grava, lasciando
in tribuna Manitta e Bonomi, che stanno gradatamente recuperando il ritardo di
preparazione. S’aggiunga che Briano, che ha dimostrato d’essere in
mezzo al campo elemento essenziale, è ancora lontano dall’essere
quel giocatore sin qui apprezzato. Non si preoccupa la società ed il presidente
Parente rinnova lezioni d’equilibrio e serenità. “Stiamo decisamente
migliorando –dice il massimo dirigente- I progressi sono evidenti. Il nostro
potenziale è ancora incompleto, per via di giocatori che, ancora fuori,
stanno gradualmente recuperando la forma. Fortunatamente, abbiamo ancora tempo
per migliorarci.” Dimostra ottimismo anche il ventinovenne Alessandro Dal
Canto, originario di Castelfranco Veneto, 98 presenze in A (Juventus, Torino,
Venezia, Bologna), 133 nella B del suo Veneto (Vicenza e Venezia), una recente
esperienza di 21 gare nella A russa dell’Uralan Elista. “Rispetto
a Catania –esordisce- abbiamo ieri compiuto sensibili progressi. In tempi
non sospetti, avevo detto che sarebbe occorsa molta pazienza. Non è detto
che, specie in B, bastino i buoni nomi di cui dispone il Catanzaro, per avere
subito una buona squadra. Non dev’essere, quindi, scontata l’immediatezza
dei risultati, cercando, semmai, d’essere pronti per il campionato. Bisogna,
soprattutto, evitare quel che successe a Vicenza 3 anni addietro, quando fu allestita
una formazione potenzialmente valida per la serie A, che, alla fine, produsse
un nono posto appena. Per il momento, quindi, bisogna accontentarsi dei progressi
compiuti.”
– Progressi registrati, però, contro un Avellino di C1…
“L’Avellino è un’ottima squadra, con elementi di gran
rispetto. E’ appena retrocessa e potremmo ritrovarcela in B.”
– Dei moduli sin qui provati, quali le appare più affidabile?
“Mi pare che il 4-4-2 conferisca equilibrio, ma deve giudicarlo l’allenatore
che ha il diritto di fare tutte le prove che desidera.”
– Rispetto al suo ultimo Vicenza, com’è questo Catanzaro?
“Ha senz’altro più qualità, mentre noi ci basavamo soprattutto
su volontà ed agonismo.”
Fabio Blasco

Autore

God

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