Quaranta perquisizioni domiciliari, 220 persone controllate ed un arresto per droga. E’ il bilancio dell’operazione anticrimine portata a termine ieri nella città di Lamezia Terme dalla Polizia di Stato. E’ stato un vero e proprio blitz operativo finalizzato al controllo del territorio, ma soprattutto di quelle aree considerate a rischio, dove maggiore è l’incidenza delle cosche mafiose lametine da anni in guerra tra loro. Più di cento uomini hanno stretto in una morsa la città con l’obiettivo di contrastare il predominio criminale. I risultati dell’operazione di ieri che, comunque, continuerà nel tempo, sono stati illustrati dal questore della Provincia di Catanzaro, Romolo Panico, nel corso di una conferenza stampa svoltasi negli uffici del Commissariato di Lamezia.
Oltre a controllare il territorio l’operazione, come ha spiegato il questore, ”vuole lanciare un preciso messaggio: lo Stato non ha abdicato a svolgere la sua funzione di tutore della sicurezza pubblica. Chi immagina il contrario si sbaglia”. Un messaggio inequivocabile, quello di Panico, a chi ”nel crimine ha trovato la sua fonte di vita e di arricchimento”. E il questore di Catanzaro ha intenzione di combattere su tutti i fronti il fenomeno criminale non solo quello mafioso. Ed ha intenzione di combattere alla radice qualsiasi forma di crimine e recidere ogni forma di rapporto tra il mondo mafioso e quello politico – imprenditoriale.
Lo Stato, ha ribadito il questore Panico, vuole riappropriarsi del territorio e contrastare in Calabria, e in modo particolare in provincia di Catanzaro, ”le agguerrite cosche mafiose, che si stanno contendendo da anni il controllo delle attività illecite, inserendosi nelle principali attività imprenditoriali, o martoriando le stesse con richieste di danaro che, se non accordate, hanno comportato serie conseguenze ritorsive”. Una zona dove si sono concentrati numerosi clan mafiosi e dove si sono verificati, anche recentemente, fatti di sangue preoccupanti. E per gli inquirenti in un’area ”fortemente interessata da un considerevole sviluppo imprenditoriale, era prevedibile che la malavita organizzata si inserisse nelle principali attività e tentasse di imporre la sua presenza asfissiante a imprenditori e amministratori pubblici, contendendosi, a suon di omicidi, queste lucrose iniziative con altri sodalizi”.
In questo territorio, ha sottolineato il Questore, ”operano consorterie mafiose che da tempo si stanno scontrando per il controllo delle attività illecite, imponendo con la sfrontata violenza la loro supremazia e, nel corso degli anni le vecchie alleanze sono mutate, i vecchi capi delle famiglie mafiose sono stati uccisi o arrestati e la vendetta, unita alla necessità di imporre una supremazia, è stata anche la causa di numerosi delitti, alcuni anche recenti”.
E’ iniziato quindi a Lamezia Terme l’impegno della Polizia di Stato che continuerà , ha annunciato il Questore Panico, ”incessantemente sia in questo territorio che in altri, che presentano preoccupanti segnali per la sicurezza pubblica”. Alle prime ore dell’alba di ieri e di oggi, con l’impiego di reparti prevenzione crimini della Calabria e della Sicilia e di uomini della squadra mobile di Catanzaro e del commissariato, Lamezia Terme, il cui comune negli ultimi dieci anni è stato sciolto per due volte per infiltrazioni mafiose, è stata chiusa in una morsa, con blocchi stradali. Numerose persone note alle forze di polizia sono state controllate e perquisite.
La Polizia Scientifica ha operato un sensibile intervento specifico provvedendo a rilevare impronte digitali e fotosegnaletiche di persone residenti a Lamezia Terme e ospitate proprio in questo periodo estivo, nella convinzione di alleanze tra la criminalità autoctona e quella di altre province. E in questo contesto operativo un giovane, Luca Talarico, 22 anni, considerato dagli inquirenti vicino alla potente cosca dei Giampà , il cui capo è Francesco Giampà , detto “il professore”, è stato sorpreso con 400 grammi di marijuana e tratto in arresto. Talarico, cugino di un noto esponente politico lametino, nel febbraio del 2001 fu tratto in arresto per tentato omicidio. Il giovane, dopo le formalità ‘ di rito, è stato rinchiuso nella Casa Circondariale con l’accusa di detenzione per fini di spaccio di sostanze stupefacenti. (CNN 22.08.2004)
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