Nino Princi e Saverio Procopio sono soci dell’U.S. Catanzaro. L’ingresso dei nuovi azionisti nella compagine societaria, già annunciato alla stampa nelle scorse settimane, dovrebbe essere ufficializzato nei prossimi giorni. I due nuovi soci hanno acquisito il 48,33% delle azioni della Società di via Lombardi. Un pacchetto azionario di identica consistenza è detenuto dalla Medical Sport Center di Claudio Parente e Massimo Poggi, mentre la restante parte, poco più del 3%, è in possesso di Pino Mirante. Nino Princi dovrebbe essere il nuovo vicepresidente, mentre Poggi conserverebbe il ruolo di amministratore delegato. Intanto riecco i nostri eroi. Tornati in “Patria” dopo il ritiro di Nocera Umbra e accolti al Centro Sportivo PoliGiovino da 2000 tifosi in festa. L’ultima notizia arrivata nel pomeriggio non ha in alcun modo inciso sul morale dei giallorossi. La Figc, infatti, accorgendosi dei macroscopici errori commessi con i deferimenti del 9 agosto, ha provveduto, un po’ in ritardo, ha notificare il deferimento al Chieti Calcio e al tesserato neroverde Califano anche per la gara Chieti-Catanzaro del 16 maggio scorso. Nessuna paura, comunque. La dirigenza, ancora per una volta – l’ennesima – ha provveduto a tranquillizzare tutti. Il Catanzaro non ha nulla da temere.
E sul campo è stata la squadra a confermarlo creando un’atmosfera eccezionale e regalando qualche sorriso ai tanti tifosi che hanno sfidato il caldo e il traffico per riabbracciare i propri beniamini. Nella mattina la squadra si era già allenata in Calabria ma sul terreno di Steccato di Cutro.
Poche le indicazioni emerse dalla seduta. L’unica notizia è la volontà di mister Braglia di puntare tutto sulla difesa a tre, scegliendo un 3-4-1-2 già visto nelle ultime amichevoli pre-campionato. Nella partitella il tecnico di Grossetto ha riservato anche un occhio di riguardo per la linea difensiva a quattro schierando la formazione senza casacca con un 4-3-1-2.
La formazione con le casacche (quella che un tempo veniva definita “titolare”) era formata da Lafuenti tra i pali, Grava, Zattarin e Monaco a comporre la linea difensiva da destra a sinistra, Dei, Campolo, Briano e Ascoli a centrocampo e Carbone, fantasista, a servire le due punte Corona e Cammarata. Gli “avversari” scheravano Manitta in porta, Pastore, Bonomi, Dal Canto e Vanacore in difesa (che comunque ha spesso modificato il suo assetto durante il gioco), De Simone, Alfieri (uscito anzitempo cautelativamente per alcuni fastidi muscolari), Ferrigno e Cunzi a servire Arcadio e Piemontese.
Giannantonio Cuomo