di ROBERTO RENGA
ROMA – Il procuratore Frascione questa mattina aprirà il volume di atti e allegati vari che gli ha appena passato lâUfficio Indagini, uscito da un periodo di frenetica attività , che ha investito il generale Pappa e una decina di collaboratori, compresi i tre vice: Squacquero, Piccolomini e Stagliano. Un vero e proprio romanzo che apre e chiude come un giallo lâultimo scandalo del calcio italiano, quello delle scommesse: un mondo squallido, frequentato da bari e da corrotti di piccolo e medio cabotaggio. Nel librone un solo nome che fa sobbalzare, quello di Bettarini, il signor Ventura.
Sarà Frascione a decidere eventuali deferimenti e dunque, non essendosi ancora il procuratore fatta unâidea, ogni previsione può risultare azzardata. Sulla base degli indizi e prove in mano agli inquirenti, che hanno saputo districarsi in un mare di sospetti, telefonate, intercettazioni, messaggi, scommesse, frasi cifrate e in dialetto, si può, rimanendo in tema, giocare dâazzardo: tentativo di illecito per un paio di partite. Il che, tradotto in italiano, potrebbe significare: Chievo e Modena con penalizzazioni nel prossimo campionato, Catanzaro a rischio retrocessione in serie C dopo aver appena conquistato la B, Ancona non si sa, essendo la società sparita. Una ventina i calciatori che sicuramente hanno fatto scommesse sulle proprie e altrui partite. Due quelli che potrebbero venir deferiti per tentativo di illecito: Bettarini e Marasco.
Il primo famosissimo terzino della Samp, marito di Simona Ventura e per una volta addirittura azzurro con il Trap; il secondo giocatore del Modena. Tra i due, nei giorni e nelle ore che precedevano la partita tra Samp e Modena, ci sono stati addirittura cinquantanove contatti telefonici. Amici, anzi amici fraterni? La gara si chiuse con il successo del Modena per uno a zero e il gol decisivo agli occhi di Pappa e dei suoi risulta particolarmente sospetto.
Certezze di illecito? Solo su una partita: campionato di Eccellenza calabrese. Poco o niente sul conto degli arbitri Palanca e Gabriele, ma questa è unâaltra storia e gli inquirenti non hanno potuto fare a meno di notare che proprio loro hanno diretto per sette volte il Messina e sì che, come ha avuto modo di sottolineare Dal Cin, ci furono proteste sin dalla prima uscita con la squadra siciliana. Ma siamo nellâItalia calcistica, il paese del doppio designatore e dunque tutto va bene.