à finita un po’ come era iniziata la grande festa per la promozione in B del Catanzaro.
Con un carosello di fuochi d’artificio.
Da agosto a maggio, da un ripescaggio ad una promozione ottenuta sul campo, dalle lacrime, e le delusioni passando per le speranze incofessate per arrivare alla gioia colorata di giallorosso, la cui unica vera espressione può essere racchiusa nelle migliaia di bandiere che da quindici giorni oramai sventolano in ogni quartiere della città . Una gioia che non poche ombre hanno tentato di offuscare, sconfitte immeritate sul campo, tentativi mal riusciti da parte di qualcuno di far rientrare la società del Catanzaro nella nuova vicenda calcio scommesse, una vicenda, che è bene ribadirlo per il momento non vede assolutamente coinvolta l’Us Catanzaro, e poi gli ultimi fatti di Arezzo, sui quali sarà ovviamente la magistratura a pronunciarsi, ma che devono far riflettere sulla possibilità di rivedere, da una parte e dall’altra, l’organizzazione del tifo.
Ma ora, praticamente alla fine dei festeggiamenti ufficiali, queste restano solo ombre, fagocitate giovedì sera dai bellissimi fuochi di artificio che hanno illuminato il cielo catanzarese e la simpatia di Nino Frassica:
Ed i quei fuochi d’artificio sembra di rivedere tutto il campionato 2003-2004.
I lunghi serpentoni di autobus che hanno seguito la squadra in ogni dove, e da ogni dove, spesso su campi troppo sacrificati per accogliere tutto l’amore di cui la tifoseria giallorossa è capace, le attese, le speranze.
La società del presidente Parente, del suo vice Poggi, del direttore generale Gianni Improta, di Pasquale Lo Giudice, dello staff, con Giovanni Merlo, Tommaso Rotundo, Franco Bellante.
E sul campo mister Piero Braglia, Giorgio Corona, il capitano Ferrigno, il trascinatore Briano, e ancora Toledo, Caterino, Lafuenti, Pastore per non dimenticare chi, accettando di sedersi in panchina, come ad esempio Luca Gentili, ha contribuito come gli altri alla promozione.
Via internet le due stanze di incontro virtuali tra tutti i tifosi, us-catanzaro.it e us.catanzaro.net. In video le immagini del seguitissimo Tg giallorosso. Nei quartieri da nord a sud le feste dedicate alle Aquile. Tutti questi e tanti altri, sono stati i protagonisti di questa stagione, uomini, donne e caratteri diversi tra di loro, che sono riusciti a fondersi e a remare compatti, spinti dall’onda lunga dei tifosi, verso un unico obiettivo la promozione in serie B.
E ora quello che veramente resta è ciò che si è visto al Ceravolo giovedì sera, un mare di bandiere giallorosse, generazioni unite da una passione, distanze abbattute dalla felicità di ritrovarsi tutti lì a calcare l’erba del “Militare”, mentre inni vecchi e nuovi facevano da colonna sonora alla festa a cui tutti hanno voluto partecipare.
Gente comune ma anche rappresentanti delle istituzioni e del mondo dello sport.
Alla fine dei festeggiamenti in città la società ed i giocatori si sono ritrovati allo “Zara Factory” di Sellia marina, per far saltare l’ultimo tappo di una grande bottiglia di spumante e procedere al taglio di una grandissima torta a forma di B. Anche l’associazione Sanguinis Effusione ha voluto celebrare la promozione con un appuntamento particolare.Nell’attentato costato la vita al caporale Matteo Vanzan dello scorso 16 maggio, giorno della conquistata promozione, un soldato in forza ai lagunari di origine calabrese è rimasto ferito, si tratta del caporale Giuseppe Grilletto, che ha ricevuto dal presidente dell’associazione Gennaro Amoruso una sciarpa giallorossa, nell’ospedale dove si trova attualmente ricoverato.
In questo fine settimana gli ultimi scampoli di una festa iniziata lo scorso agosto e che, probabilmente, terminerà all’inizio del nuovo campionato. Quello di serie B.
Giulia Zampina