Probabile, quasi scontato: altri avvisi di garanzia colpiranno alcuni giocatori di C1 e C2. In queste ore i carabinieri avrebbero contattato società che hanno partecipato a questi campionati per ricevere i recapiti di alcuni tesserati. Lâindiscrezione è emersa ieri alla Procura di Napoli. Altri indagati, forse altre perquisizioni, dopo quelle dellâ11 e 20 maggio: vi sarebbero imminenti novità .
I due pubblici ministeri Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci hanno trascorso la giornata nei loro uffici, confrontandosi sul materiale finora raccolto, in particolare approfondendo i tre interrogatori del centrocampista Salvatore Ambrosino. Ambrosino ha offerto anche indicazioni per individuare il grande capo. Altra novità : il grande capo non sarebbe un solo personaggio. Di volta in volta Ambrosino e i suoi interlocutori avrebbero individuato un grande capo a cui rivolgersi prima di effettuare scommesse, probabilmente per ricevere âinformazioniâ. I grandi capi sono campani, sono stati (o sono) dirigenti di società minori, hanno avuto contatti con giocatori, dalla A alla C2. Non ne sono stati fatti i nomi perché i magistrati vogliono approfondire le loro posizioni.
E lâuomo nero? E il guardiano (se esiste, visto che nellâintercettazione fu detto che il guardalinee non era dâaccordo)? Chi sono? Anche in questo caso lâuomo nero e il guardiano potrebbero essere più di uno. La sensazione è che il cerchio intorno al nome dellâarbitro eventualmente coinvolto si stia stringendo, circolano i primi nomi.
Il meccanismo delle giocate è stato cosi spiegato da Ambrosino: âPrendevo notizie sulle squadre e poi scommettevo: si sapeva che alcune partite sarebbero andate in un certo sensoâ.
Il mediano ha scagionato il Catanzaro nellâultimo interrogatorio. In quella squadra gioca un amico di Ambrosino, il centrocampista Fabrizio Ferrigno. âSi scommetteva sulle vittorie del Catanzaro non perché vi fossero condizionamenti sulle partite, ma perché si sapeva che quella squadra era forteâ, ha spiegato Ambrosino.
Nel piazzale del Tribunale, al Centro Direzionale, è stato visto ieri a mezzogiorno lâimprenditore napoletano Armando Carbone, coinvolto nello scandalo scommesse del 1986, quello su cui indagò il magistrato Giuseppe Marabutto della Procura di Torino. La sua presenza è stata considerata casuale dai magistrati Beatrice e Narducci, sempre in contatto con il generale Italo Pappa, capo dellâufficio Indagini della Federcalcio, la cui visita a Napoli è però slittata. Gli inquisitori federali ritengono sufficiente il materiale ricevuto dalla Procura, possono quindi cominciare gli interrogatori dei giocatori coinvolti nellâinchiesta. Gli avvocati Luigi Tuccillo e Massimo Pellicciotta, legali di Rossi e Bettarini, hanno presentato richiesta di deposizione spontanea, però in questi giorni i magistrati intendono ascoltare solo coloro che sono intenzionati a collaborare attivamente, come Ambrosino.
Ambrosino conferma che il Catanzaro e’ estraneo ai fatti
Ambrosino calciatore del Grosseto, conferma quanto affermato dal primo giorno dell’inchiesta, il Catanzaro e’ pulito e non ha null a che vedere con questa vicenda, ecco le sue parole:
“Si scommetteva sulle vittorie del Catanzaro non perché vi fossero condizionamenti sulle partite, ma perché si sapeva che quella squadra era forte”
Fonte “Corriere dello sport”