Inizio partita atmosfera irreale: poco più di un migliaio di tifosi, giornata grigia degna anticamera di una partita che si annuncia “strana” per il Nicola Ceravolo. Laggiù in curva est i “soliti” tifosi ospiti incuranti di tutto e di tutti che urlano a squarciagola “complimentini” come al solito poco rispettosi nei confronti dei tifosi di casa. E fin qui, visto l’andazzo delle ultime gare giallorosse⦠Ecco che fanno ingresso in campo i ventidue atleti che ricevono gli applausi d’obbligo di inizio partita. Tra gli Andriesi l’ex Siringo a difendere i pali della porta pugliese. Ma il bersaglio, l’ex più beccato non frequenta il rettangolo verde, è lui, si, l’ex DS tanto discusso che aveva promesso ai supporters giallorossi che se avesse fallito nell’intento di portare il Catanzaro in C1 avrebbe “venduto patatine” (come se fosse facile venderle). Ed eccolo a fare il DS della F. Andria. Non abbiamo controllato se lo sponsor dei bianco azzurri fosse una ditta di patatine. A noi non è sembrato!
Il Catanzaro parte alla grande ed in pochi minuti batte cinque calci d’angolo. Ascoli e Alfieri manovrano alla grande da centrocampo e Lo Giudice e Corazzini confermano l’ottimo momento di forma. Da segnalare gli ottimi stop di Lo Giudice che si fa sempre trovare pronto a ricevere i lunghi traversoni ottimamente calciati da Ascoli. I dolori (come al solito) vengono dalle “parti” di De Sanzo e Ambrosino⦠mentre in attacco Moscelli e Ingenito sono completamente slegati e pungono poco. Le due punte non hanno una strategia di attacco. Stazionano inconcludenti in avanti. Come al solito Moscelli è più veloce, ma questo non gli consente di concretizzare e di essere più attento quando, sui soliti saltelli volti a contrastare l’avversario , commette sempre fallo permettendo ai pugliesi di battere molti calci di punizione.
Ma la verve iniziale che non produce risultati per i giallorossi, dà come al solito il via al minestrone fatto di lanci lunghi a superare il centrocampo e di confusione nelle geometrie di Lo Giudice e compagni che lasciano invadere la propria mente dalla nebbia (fastidiosissima) che fa visita al Ceravolo ad intermittenza.
Alla fine del primo tempo si infortuna Ambrosino e lo sostituisce Folino. Nel secondo tempo entra Bertuccelli per Ingenito (sostituito per una botta alla schiena). La nebbia continua a fare da protagonista e i pochi affezionati presenti sugli spalti già metabolizzano l’ennesima delusione. Ma, questa volta non più a dieci minuti dalla conclusione, bensì quando ancora manca una buona fetta del secondo tempo, ecco dalla nebbia spuntare la testolina di Machado. L’altoparlante annuncia la sostituzione, esce De Sanzo. La partita cambia, non di molto ma cambia. Le azioni dei giallorossi hanno più profondità e per fermare il trottolino di colore i Pugliesi faticano non poco. Timoniere viene espulso per doppia ammonizione. E, dopo l’ennesima percussione, Machado viene nuovamente atterrato. Calcio di punizione dal vertice sinistro dell’area andriese. Tutti sperano. La stessa nebbia fa da spettatrice alla situazione. Tutti i cuori dei presenti sperano e si fermano per un attimo. E’ l’ultima occasione. Basterebbe un gol per i tre punti. Si incarica della battuta Alfieri che nel frattempo sembra essere guarito da qualsivoglia mal di stomaco. Parte il tiro magico e il pallone va a gonfiare letteralmente la rete lato curva est, nello stesso punto in cui la stessa lo aveva ospitato nell’ultima vittoria contro il Gela (di Betuccelli il gol in quella circostanza).
Lo stadio esplode letteralmente. L’urlo di ogni tifoso ne vale almeno tre! Si vede gente letteralmente indemoniata saltare tanto da fare invidia alla migliore Sara Simeoni. I raccattapalle si abbracciano. La panchina giallorosa non esiste più. E’ un unico urlo. Sembra che i presenti siano ventimila. E i tifosi ospiti? Tanto baldanzosi e irriverenti prima, moggi moggi ripiegano i propri vessili per far ritorno in Puglia. La nebbia? E chi la vede più? Tutti in coro a gridare: “giallorossi, giallorossi”. 93° del secondo tempo a – 5 dalle quinteâ¦Volere è potere. Hai visto mai? Sereni docet.
DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Ecco cosa ha dichiarato il mister andriese Papagni ad Angelo Cartuccelli inviato della Gazzetta del Mezzogiorno:
Negli spogliatoi dell’Andria non si fanno drammi per la sconfitta. La nebbia che ha quasi coperto il cielo di Catanzaro regala una certezza a Papagni :”Io – spiega l’allenatore della Fidelis – ho visto la mia squadra in crescendo, in ottima salute e buon gioco. Sono certo, di avere la coscienza a posto poiché la squadra ha fatto il proprio dovere fino in fondo. Entrambe le squadre hanno cercato di vincere, vi è riuscito il Catanzaro con un calcio piazzato. Siamo inoltre consapevoli che vi era un rigore a nostro favore su fallo di De Sanzo che l’arbitro non ha fischiato”.