LA STORIA
Domenica al Comunale di Arezzo va in scena lâultima partita della stagione: la
gara dâandata della Supercoppa di serie C tra il Catanzaro, vincitore del
girone B della serie C1, e i padroni di casa che hanno dominato il girone A. Il
ritorno è previsto al âCeravoloâ per giovedì prossimo. Il calcio ad Arezzo,
dopo le prime esperienze pionieristiche, nasce ufficialmente nel 1923 con la
fusione di alcune squadre cittadine nella U.S. Arezzo
(denominazione acquisita solo nel 1930). La nuova societÃ
dura solo tre anni, poi lo scioglimento per motivi politico-economici.
Nel secondo dopoguerra lâArezzo vince il campionato di serie C e fa da sparring
partner alla Nazionale in una storica amichevole terminata 4-4 (finita poi 7-4
dopo che lâarrabbiatissimo Vittorio Pozzo fece disputare i tempi supplementari
per evitare la beffa di un pareggio). Quindi il lento
declino, fino alla retrocessione in promozione. Il primo passo verso la
scalata alla serie B è lâinaugurazione dello stadio, datato 1961. Nel 1965-66
la prima promozione fra i cadetti, seguita da una repentina retrocessione
lâanno successivo. A cavallo tra anni â60 e â70 la società diventa S.P.A., mentre la squadra centra nuovamente la promozione in B
nel giugno 1969. 5 anni di B (con un 7° posto) con
lâesplosione di Ciccio Graziani, poi la retrocessione del 1975, al termine di
un derby perso col Perugia. Il ritorno in B è datato 1982, sotto la
guida tecnica di Angelillo e grazie ai gol di Gritti.
Nel 1983-84 lâArezzo raggiunge il punto più alto della sua storia calcistica,
conquistando il 5° posto in serie B. Il 1987-88, con Bolchi in panchina, sembra
lâanno della scalata alla serie A. Invece, finisce con una retrocessione
ingloriosa, prima del crollo e della radiazione del 1993. Grazie allâamore di alcuni tifosi illustri, rinasce dai dilettanti lâA.C.
Arezzo, che nel giro di due anni torna tra i professionisti sotto la guida tecnica
di Serse Cosmi. Lâanno successivo Cosmi porta la
squadra ai play-off, ma subisce la sconfitta in semifinale della Maceratese,
prima della promozione in C1 nel 1997-98 al termine della drammatica finale di
Pistoia contro lo Spezia, vinta ai supplementari per 2-1 (con i gol di Balducci
e Campanile). Da quel giorno lâArezzo ha militato in C1 (nel girone
settentrionale, tranne il â99-00), fino al trionfo di poche settimane fa. In
questi anni lâArezzo perde ai play-off nel 2000 contro lâAncona (1-1; 1-2),
salutando Cosmi e Bazzani, artefici di quello straordinario campionato. Lâanno successivo ancora unâaltra sconfitta, stavolta netta, in
semifinale contro il Livorno (1-3; 0-2). Due anni fa una salvezza
stentata contro la Carrarese ai play-out (sconfitta 1-2
in casa e clamorosa vittoria 3-0 a Carrara), lâanno scorso unâindegna
retrocessione diretta, prima del clamoroso ripescaggio estivo e
dellâincredibile cavalcata verso la serie B.
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I PRECEDENTI
Dopo il primo doppio confronto degli anni â50 (di cui non
possediamo i risultati), Catanzaro e Arezzo hanno incrociato le loro strade in
altre 10 stagioni (9 in serie B, 1 in C1), per un totale di 20 precedenti. I giallo-rossi si sono imposti in 8 occasioni, i pareggi
sono stati 10, mentre gli amaranto hanno vinto solo 2 volte. Al Comunale di Arezzo il bilancio è in perfetta parità con 2 vittorie
per parte e 6 pareggi. Lâultima vittoria del Catanzaro
in Toscana risale alla stagione â70-71 ed è firmata Bertuccioli. Lâultima
vittoria dellâArezzo coincide invece con la retrocessione del
Catanzaro nel campionato â85-86 (finì 3-0). Dâaltra
parte al âCeravoloâ, mai espugnato dagli aretini, netta supremazia giallo-rossa
con 6 vittorie e 4 pareggi. Complessivamente il computo delle reti
arride al Catanzaro con 19 gol realizzati e 16 subiti.
Lâultimo incontro tra le due compagini risale alla stagione 1990-91 (in C1),
che si conclude con la retrocessione giallo-rossa,
decisa dalla CAF, negli inferi della quarta serie: entrambe le partite
terminano in parità , 0-0.
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LA STAGIONE
Dopo il ripescaggio estivo lâArezzo, proprio come il Catanzaro, ha operato una
clamorosa cavalcata, conclusa con una nitida e meritata promozione. A
differenza dei giallo-rossi di Braglia, tuttavia, il
trionfo amaranto non è sembrato mai in discussione ed è arrivato
matematicamente con tre giornate di anticipo. Nessuna squadra è apparsa in grado di contrastare lo strapotere dellâArezzo,
guidato sapientemente da Mario Somma, giovane tecnico di Latina alla
prima esperienza tra i professionisti dopo una lunga militanza nei dilettanti
(lâanno scorso a Cava dei Tirreni). Cinque vittorie consecutive nelle prime 5
partite (sette nelle prime otto) hanno spianato la strada agli
amaranto che hanno collezionato 67 punti, grazie a 20 vittorie, 7
pareggi e 7 sconfitte. Tuttavia è da tenere in considerazione che lâArezzo ha
racimolato solo 2 punti nelle ultime 5 partite, denotando un ovvio calo di
concentrazione: lâultima vittoria risale infatti al 10
aprile (1-0 alla Torres). Nonostante ciò, lâArezzo ha
chiuso con il miglior attacco (51 gol fatti) e la miglior difesa (27 reti
subite).
Il condottiero dei toscani è
stato dunque Mario Somma che ha forgiato la squadra secondo il modulo 4-2-3-1,
per certi versi simile al Catanzaro dellâultima parte
della stagione. Il portiere amaranto è lâesperto Pagotto, 45 presenze in A con Napoli, Samp, Perugia, Empoli e Milan, incappato
nella famosa vicenda-doping che lo portò alla squalifica nel 2000. Il portiere
ha saputo superare la vicenda, con la doppia promozione ottenuta con Triestina e
Arezzo. Provenienti dalla Triestina anche i due centrali
difensivi, Scotti e Venturelli, entrambi ultratrentenni con ampia esperienza in
C. Sulle due fasce agiscono solitamente Ogliari a destra e Pasqual a
sinistra. Il primo ha al suo attivo 5 stagioni col Livorno ed è stato
acquistato dalla Sambenedettese. Il secondo, 22enne, è alla terza stagione in
maglia amaranto. I due centrali di centrocampo sono
Passiglia, del vivaio interista, alla quarta stagione ad Arezzo, dopo lâesordio
in B con lâAncona, e il âvecchioâ Gelsi. Lâex bandiera del Pescara, 28 partite in A con Fiorentina e Udinese, è arrivato ad Arezzo dalla
Lucchese, realizzando in questa stagione 7 reti. I tre rifinitori dietro al
bomber Abbruscato sono Teodorani a destra, capitan
Serafini al centro e Vigna a sinistra. Teodorani ha giocato 8 stagioni a
Cesena, esordendo in A nel â90-91, mentre lâArezzo lo
ha rilevato lâanno scorso dalla Samb. Serafini ha
giocato una splendida stagione accanto ad Abbruscato, realizzando 14 gol e
ricoprendo un ruolo fondamentale nel modulo di Somma, simile a quello di
Morello nello scacchiere di Braglia. Lâalter ego di Ferrigno è invece Vigna,
una carriera nelle squadre minori toscane, prima dellâapprodo ad Arezzo dal Montevarchi. Infine, la punta di diamante dei toscani è
risultata, così come per il Catanzaro, il centravanti:
Elvis Abbruscato, 23 anni, di proprietà del Verona, 2 gol in B lâanno scorso
con i giallo-blu prima dellâesplosione ad Arezzo. Con 20 gol il giovane talento
di Reggio Emilia ha eguagliato il record aretino di Fabio Bazzani. I numeri e
le caratteristiche sembrano proprio quelli del suo illustre predecessore,
giunto in questa stagione alla corte del Trap. Peccato che con questi 20 gol e
la promozione, Abbruscato abbia salutato i tifosi amaranto.
Formazione titolare
(4-2-3-1): Pagotto; Ogliari,
Scotti, Venturelli, Pasqual; Passiglia, Gelsi; Teodorani, Serafini, Vigna;
Abbruscato.
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VERSO AREZZO-CATANZARO
Il clima attorno a
questa doppia finale di Supercoppa sembra abbastanza rilassato. LâArezzo appare
già in vacanza dopo le ultime gare di campionato, onorate con notevoli
cambiamenti nella formazione titolare. Somma ha voluto dare spazio anche a chi
ha giocato poco in una stagione fortunata, anche per la quasi totale assenza di
seri problemi fisici. A differenza del Catanzaro, che
ha spremuto i suoi giocatori fino allâultimo minuto dellâultima gara di Ascoli,
è assai probabile che Somma torni per la finale di Supercoppa allo schieramento
che gli ha regalato la promozione. Almeno ciò è quanto emerso dalla partitella
infrasettimanale. Intanto, però, domenica Somma saluterà il pubblico di Arezzo, vista la sua mancata riconferma per la prossima
stagione. Il tecnico potrebbe accasarsi ad Ascoli, mentre il patron Mancini ha
già scelto il suo successore: Pasquale Marino, promettente allenatore che in
questa stagione ha guidato alla salvezza il Foggia, pur tra mille difficoltÃ
societarie. E saluterà i suoi tifosi anche il bomber Abbruscato, decisamente contrariato dalla scelta dei toscani di non
provare a trattenerlo anche per la prossima stagione. LâArezzo ha infatti puntato tutto sullâacquisto-bomba degli ultimi
giorni: lâex centravanti del Bari Gionatha Spinesi, 43 partite e 9 gol in serie
A, 43 gol nelle ultime 3 stagioni in B. Spinesi è già stato presentato alla
stampa, segno che i toscani non vogliono perdere tempo. Unâulteriore
conferma viene dallâinizio dei lavori di ristrutturazione del vecchio Comunale:
unâaltra similitudine con gli avversari di domenica.
Probabile formazione
(4-2-3-1): Pagotto; Ogliari,
Scotti, Venturelli, Pasqual; Passiglia, Gelsi; Teodorani, Serafini, Vigna;
Abbruscato.
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I TIFOSI
LâArezzo ha storicamente un
discreto seguito di pubblico. In questa stagione 5.332 spettatori (3° posto nel
girone) hanno affollato in media lo stadio Comunale, capace di ospitare oltre
13.000 unità , mentre gli abbonati erano soltanto 358 (14° posto): un segnale
evidente di una squadra che non era partita per
vincere, ma che ha visto lievitare lâentusiasmo intorno a sé. I principali
gruppi della storia della curva amaranto sono il
Commando Ultrà Arezzo, nato nel 1977 e scioltosi nel 1994, gli Ultras, ma
soprattutto il gruppo MOD O.F.C. â77 (Old Fans Club 1977), nato dalle ceneri
del disciolto Commando e attualmente leader della curva Sud. I rapporti con gli
UC erano buoni, ma gli ultimi incontri risalgono a
troppo tempo fa. Domenica potrebbe essere una buona occasione
(vista la giornata di festa) per rinsaldare questo rapporto.
Ivan Pugliese
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