«GIA’ in serie B? Assolutamente no». è lucido e concreto Mauro Briano a 48 ore dal match vinto con l’Acireale. Manco a dirlo il polmone del Catanzaro, autore di eccellenti prestazioni dal suo arrivo in giallorosso, è convinto che le tre giornate di campionato che dividono l’ambiente dalla festa vera siano tutt’altro che una passeggiata. A cominciare dal Martina, prossimo avversario. Ma che aria tira negli spogliatoi del Ceravolo, dopo sei vittorie consecutive e un solido primato in classifica che la dice lunga sulla forza del gruppo allenato da Braglia? «C’è una relativa calma, ma è normale sentire un certo peso addosso ora che siamo in vetta e con tre punti in più sul Crotone. Ci rendiamo conto che siamo sempre lì, che domenica è stata favorevole a noi grazie anche al risultato di Viterbo, ma la prossima potrebbe cambiare tutto se dovessimo perdere». Briano è sicuro, e del resto si diceva diversi mesi fa: questo campionato si decide sul filo di lana, chi arriva primo alla fine potrà contare su due, tre punti di distacco e il presente sta confermando le previsioni. Che parlano di un futuro roseo per il Catanzaro, ma non ancora raggiunto. «Domenica scorsa abbiamo fatto festa, certo, ma ci siamo limitati alla partita. Ora invece abbiamo la testa al Martina, dove ci aspetta un’altra battaglia: ha bisogno di almeno un punto per salvarsi, ha un campo ostico e piccolo, ed è una squadra che ha fatto 40 gol, segno quindi che sa giocare al calcio». Insomma, vietato lasciarsi andare anche se il cammino delle Aquile inietta fiducia. «Queste sei vittorie dimostrano soprattutto la nostra determinazione, ma il calcio insegna che non si può mai dar niente per scontato. Poi se ancora non si sente al sicuro il Milan con sei punti di vantaggio sulla Roma, perché dovremmo esserlo noi?». Verissimo, e forse per questo la gente per prima contiene il più possibile la gioia irrefrenabile che solo la realizzazione di un sogno può dare. Gente che conosce il calcio, dice Briano, e che prima di darsi alla pazza gioia aspetta l’ultimo fischio.
Ivan Montesano