UNA trasferta così non si ricorda da sedici anni. Dalla stagione 87/88, quella del Catanzaro di Guerini e delle invasioni di Bologna e Arezzo, quella del gol di Monelli nel recupero infinito della partita con la Lazio e di reiterati quanto clamorosi torti arbitrali. Quella della serie A mancata d’un solo punto, di riffa o di raffa altrui, e che non è mai scesa davvero giù ai sostenitori più accesi. Ma Taranto, e più precisamente questo campionato, offre finalmente l’occasione di rivincita dopo anni passati a marcire in C insieme a tutti i sogni di gloria. La gara di domani vale molto, in chiave promozione. Forse è per questo, innanzitutto, che circa 3500 cuori giallorossi sono pronti a partire per raggiungere la Puglia. A bordo di ogni mezzo, dai venti pullman organizzati dagli Ultras ai minibus annunciati anche da Roma e Perugia. Effetti immediati (e attesi) di un primo posto agguantato con merito a cinque giornate dalla fine. Poco importa che i rapporti tra le due tifoserie non sono proprio idilliaci, a Taranto si va e l’ondata d’entusiasmo provoca adesioni ora dopo ora. Ieri sera si sono chiuse le iscrizioni ai bus dei gruppi organizzati, che troveranno posto nella curva sud dello Jacovone, interamente concessa agli sopiti in via straordinaria, insieme a tutti gli altri. Gomito a gomito per una sfida che profuma di B, e non solo per il blasone in campo.
Ivan Montesano