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Catanzaro in vetta. Mancano 5 gare, in primis umiltà e dedizione

Commenti e sorrisi di gioia per la bella prova delle Aquile, consapevolezza della propria forza, ma la saggezza la fa da padrona: “ancora non è il momento di fare i conti lottiamo con umiltà ogni gara come se fosse l’ultima, nessuno abbassi la guardia”. Su RAI 3 regione un commento da oscar della buona-fede che conferma la linea fino a qui tenuta: “ Turno infausto, le Calabresi perdono tutte”.

Un sabato da incorniciare per diversi motivi, unica nota stonata il commento di un TG regionale sport, sempre più distante dalla realtà che lo circonda. Le calabresi perdono tutte, turno infausto, è stato definito quello di Sabato scorso per lo sport calabrese. Peccato che il Cosenza, il Rende, il Lamezia, la Rossanese, e tutte le altre del CND non hanno giocato, che il Catanzaro ha vinto portandosi in vetta insieme al Crotone nella terza serie nazionale di calcio, che nella A2 del torneo di Volley nazionale maschile, la squadra “Tonno Callipo” di Vibo V, ha dominato la gara vincendo fuori casa, che la Dodaro Rende di basket femminile ha comunque offerto una gran bella prova di carattere. Peccato dicevo che dalla redazione sportiva di RAI tre regione, siano considerate calabresi soltanto il Crotone e la Regina entrambe sconfitte; peraltro con prestazioni maiuscole. Entrambe seppur perdenti, hanno onorato il campo. Una Reggina battuta da un arbitraggio che ci ricorda episodi a noi noti quando militavamo nelle categorie superiori, un Crotone combattivo ma perdente che ora divide la vetta con il Catanzaro ed una super-viola di basket sconfitta di misura immeritatamente da una delle prime quattro formazioni d’Europa, hanno determinato il commento funesto della nostra testata nazionale che dovrebbe rappresentare la nostra regione.

Tralasciamo il mondo visto dai bordi della A3 (sede della RAI a Cosenza n.d.r.), e tuffiamoci nei commenti e nelle osservazioni inerenti le Aquile di Braglia. Unanime il coro di giubilo per la prova divertente e produttiva offerta dal Catanzaro contro la Sambenedettese. Un pubblico da Serie A con più di 15.000 unità ha affollato il Ceravolo, un tifo compatto in curva come non si vedeva da tempo, hanno fatto di contorno ad una giornata che ha visto diventare la difesa del Catanzaro la meno perforata del girone B della C1, sono 22 i gol subiti uno in meno dei 23 del forte Acireale.
Si potrebbe commentare il gol magistrale di Ferrigno da circa 50 metri, ma faremo torto agli altri ragazzi che hanno lottato tutti da leoni. Bene Zappella e Pastore, bene Ascoli di testa che stava per sfatare un tabù lungo circa due anni (sono tanti ormai i giorni che lo separano dalla gioia del gol in campionato).
I tifosi hanno unanimemente sentenziato che questa deve essere la prima gara del nuovo campionato, dimentichiamo il passato e partiamo da zero a Taranto, con umiltà e determinazione senza paura di nessun avversario ma con l’atteggiamento di chi ancora non ha vinto nulla. Cattiveria sotto misura, sacrificio in allenamento ed obbedienza assoluta al mister, sono gli ingredienti del sospirato successo.
In città la frenesia da trasferta è palpabile ben oltre le 200 presenze dei pitagorici da primi della classe a Benevento. Ricordiamo gli oltre 2000 giallorossi giunti solo un mese addietro in terra sannita. Non si trovano più autobus per trasportare i tifosi in terra pugliese, ci si arrangia con auto e con ogni altro mezzo a disposizione sono previsti circa 2500, 3000 tifosi al seguito. Il Taranto ci ha messo in difficoltà al Ceravolo, ricordiamo che l’unico 0-0 casalingo del Catanzaro ci è stato imposto dai rossoblu ionici, il Catanzaro negli ultimi due anni solari ha segnato in casa sempre e gli 0-0 si contano su le dita di una mezza mano. Non lasciamoci ingannare dalla bassa classifica, in questo periodo queste sono le squadre più temibili, l’Aquila insegna.
Negli ultimi mesi ho sentito cantare contro di noi, in modo sbeffeggiante ed irritante, i soliti cori:” E se ne va, la capolista se ne va….” ed ancora “Salutate la capolista…” (ad Acireale, Viterbo, Crotone, n.d.r. )”, il mio auspicio è che i tifosi del Catanzaro non li cantino se non dopo la fine della gara di Chieti, perché irridere l’avversario non è nella nostra mentalità. Un detto locale ricorda: “U gabbu cogghia a jestima no!”, e mai come oggi, dopo 12 anni di inferno e di Gabbo subito possiamo capire quanto sia vero, e che sarebbe da sciocchi ripetere agli altri quanto ci è stato propinato a noi dai tifosi rivali ed in alcuni casi anche da taluni organi informativi. Umiltà e sotegno solo pro Catanzaro, mai contro nessuno o per irridere chicchessia.

Augurandovi una felice festa, vi porgo i miei personali auguri di pace salute e vi rinnovo l’appello a rimanere uniti, compatti, umili ma senza paura fino alla fine, pregandovi di seguire le Aquile in casa e fuori e di sostenerli con la voce e con il cuore.

D.P.

Autore

Davide Pane

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