C’era una volta il calcio, una ruvida palla di cuoio dietro alla quale correvano tanti ragazzi ed i cuori di intere generazioni.
Erano gli anni dell’Italietta che ripartiva con uno strepitoso boom economico.
Il paese cresceva e con lui anche il calcio raccontato dalla mitica voce di Enrico Ameri, lucchese di origine, ma romano di residenza.
Il giornalista è scomparso ieri, alla età di 78 anni, a seguito di un attacco cardiaco.
Quanti ricordi, quante gioie e quanti dolori regalava con quel suo ineguagliabile timbro di voce
Il calcio di Ameri era diverso, le dirette radiofoniche partivano dopo l’intervallo, c’era un risultato da svelare, perché nessuno sapeva nulla.
Non esistevano le trasmissioni televisive, Internet ed i cellulari e la cronaca di una gara sembrava una magia.
Indimenticabile fu il racconto di Catanzaro- Juventus 1-0, del gennaio 1972.
Un tifoso giallorosso, al goal di Mammì, riuscì a scavalcare la tribuna stampa ed ad urlare tutta la sua gioia al microfono del cronista, Ameri con imperturbabile eleganza riprese la cronaca, intanto intorno a lui una intera regione gioiva pazzamente.
Con tanta nostalgia salutiamo questo Signore di un mondo che ahimè non c’è più
Gennaro Maria Amoruso