Sui progetti moderni che hanno deturpato l’immagine del centro storico catanzarese interviene il Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”.
“Dallo scorso 21 gennaio la principale chiesa della città è chiusa in quanto necessita di lavori di restauro. Dal 1121 ad oggi la cattedrale di Catanzaro è stata rifatta diverse volte. Dell’antica cattedrale normanna rimane il perimetro e, molto probabilmente, sotto i freddi marmi di oggi, diversi elementi architettonici. Molto materiale della distrutta cattedrale medievale di Santa Maria Assunta potrebbe celarsi ancora sotto la pavimentazione.
Così come molti marmi ed elementi della cattedrale settecentesca si trovano custoditi all’interno del palazzo Vescovile e altri sono ancora sepolti tra il Duomo e il convento di San Domenico(oggi caserma della Guardia di Finanza) nei pressi dei locali utilizzati per l’oratorio. È lì infatti che diversi anni orsono emersero parti della cattedrale barocca, pezzi di statue e di lapidi medievali, quelli che in parte sono esposti all’ingresso del museo diocesano”.
“Ciò che oggi si presenta agli occhi dei cittadini e dei turisti è il duomo post-bellico – espone la nota. Una cattedrale fredda e completamente stravolta nel dopoguerra. È bene ricordare che i bombardamenti provocarono solo il crollo del transetto sinistro e il danneggiamento del campanile, ma a ciò seguì un’anacronistica ristrutturazione ad opera degli architetti Franco Domestico e Vincenzo Fasolo.
Furono inspiegabilmente distrutti lapidi, altari, fastigi e quant’altro, dal 1121, aveva reso importante sotto il profilo storico-artistico e architettonico la nostra Cattedrale. Il nuovo Duomo ha inglobato parte dell’antica struttura a tre navate, con pianta a croce latina, mantenendo ancora, dal punto di vista architettonico ed urbanistico, l’imponenza della precedente costruzione”.
“Il nuovo progetto si riporta, quindi, all’implianto originario normanno con la sola eccezione della creazione del portico a tre arcate prospiciente piazza Duomo e lo spostamento della torre campanaria dal fianco sinistro della facciata principale al centro della stessa. Oggi, a distanza di 58 anni, la cattedrale di Catanzaro chiude nuovamente per lavori di restauro: si tratta di un’occasione più unica che rara, e quindi imperdibile, per tentare di recuperare in qualche modo i danni estetici e storici fatti nel dopoguerra” – si legge ancora.
“I lavori, così come fatto per il Duomo di Napoli o, per rimanere in regione, per quello di Cosenza, dovranno dunque servire a recuperare la cattedrale perduta – incalza la delegazione catanzarese. E per evitare che questa sia l’ennesima occasione sprecata per la città, avendo appreso che il progetto preliminare verrà redatto dall’Ateneo rendese, lanciamo un accorato appello sin da ora a S.E. l’Arcivescovo Bertolone e al Sindaco di Catanzaro affinché – prima di passare dal progetto ai lavori esecutivi – si facciano incontri pubblici per spiegare a cittadini, associazioni e ordini professionali che cosa si intenderà realmente fare”.
“L’antica cattedrale di Catanzaro dovrà essere riportata alla luce, così come fatto altrove. Le tecniche e le possibilità per restituire alla città il suo tempio di culto più importante oggi sono fortunatamente disponibili – closa nota – facciamo in modo che siano utilizzate”.