Rinvio a giudizio: è questa la richiesta avanzata dal Gup Claudio Paris, della Distrettuale antimafia di Catanzaro, per gli indagati coinvolti nell’indagine “Robin Hood” su una presunta appropriazione di fondi destinati al Credito sociale e a cui vengono contestati a vario titolo la truffa, l’estorsione aggravata dal metodo mafioso, la corruzione, il peculato, la turbativa d’asta e l’abuso d’ufficio.
Come si ricorderà tra i convolti nell’inchiesta – e che ora potrebbero finire a processo – vi è anche l’ex assessore regionale al Lavoro Nazzareno Salerno (52 anni, di Serra San Bruno) che di recente è stato anche reintegrato in Consiglio regionale.
Altro indagato “eccellente” è Pasqualino Ruberto (46 anni, di Lamezia Terme) ex presidente di Calabria Etica, la società in house della Regione e già consigliere della città della piana.
Nell’inchiesta della Dda e dunque tra i 17 per cui è stato richiesto il rinvio a giudizio, vi sono poi l’ex direttore generale del Dipartimento Lavoro della Regione, Vincenzo Caserta (60enne originario di San Costantino Calabro ma residente a Catanzaro); un impiegato di Equitalia di Vibo, Vincenzo Spasari (56enne di Nicotera) ed il figlio Saverio (28enne anch’egli di Nicotera); Ortensio Marano (43enne di Belmonte Calabro), ex amministratore delegato della Cooperfin; e Giuseppe Avolio Castelli (69enne nato a Genova e residente a Firenze).
Ed ancora: l’ex componente della Struttura speciale dell’assessorato al Lavoro della Regione Calabria, Claudio Isola (38enne vibonese); il cognato del presunto boss della ‘ndrangheta di Limbadi Luigi Mancuso, Damiano Zinnato (50enne di Nicotera); infine Antonio Cusimano (57enne di Catanzaro) e Valerio Grillo (65enne avvocato vibonese), componenti del Comitato di gestione del Credito sociale.