Ieri mattina si è celebrata dinnanzi al Tribunale di Catanzaro, in composizione collegiale, l’udienza a carico di: Rosario Serapide, 54 anni, Antonio Cavigliano, 52 anni, Claudio Bruscaglin, 54 anni, Eros Cavigliano, 41 anni, Pasquale Cavagliano, 50 anni, tutti di Catanzaro, e Giuseppe Pizzari, 53 anni, di Borgia, tutti accusati di tentato omicidio e porto illegale d’arma bianca perché, in concorso tra loro, avrebbero compiuto atti idonei a cagionare la morte di Salvatore Ferro. Morte poi non avvenuta per cause indipendenti dalla volontà degli accusati.
Salvatore Ferro, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato inviato ad uscire di casa da Rosario Serapide il quale, in presenza degli altri imputati ora accusati di tentato omicidio, avrebbe sferrato contro la vittima una violenta coltellata diretta agli organi vitali del 56enne preso di mira, colpito al fianco sinistro e rimasto gravemente ferito e dopo un’operazione di quattro ore riuscì d evitare la morte.
Nel corso del processo, la stessa Procura aveva però derubricato il reato di tentato omicidio in quello più lieve di lesioni aggravate contestato ad Antonio Cavigliano, Claudio Bruscaglin, Eros Cavigliano, Giuseppe Pizzari e Pasquale Cavigliano.
Per tali imputati il Tribunale collegiale di Catanzaro ha emesso sentenza assolutoria con la formula “per non aver commesso il fatto”.
Reato commesso, invece, per Rosario Serapide. Nei suoi confronti, tuttavia, il Tribunale ha emesso sentenza di estinzione del reato di lesioni aggravate per intervenuta prescrizione.
Il Collegio giudicante ha infine accolto la richiesta avanzata dal pubblico ministero di trasmissione degli atti all’ufficio di Procura in relazione alla deposizione resa in aula da Salvatore Ferro affinché si proceda a valutare i reati di calunnia e falsa testimonianza.