“Dopo quattro anni dall’inizio dell’indagine preliminare nei confronti della dottoressa Floriana Ranieri, con motivata ordinanza di archiviazione emessa dal giudice per le indagini preliminari, la lunga vicenda giudiziaria che ha colpito la mia assistita, oculista, all’epoca dei fatti responsabile della struttura di Oftalmologia dell’Asp di Catanzaro in via Schipani”.
L’afferma in una nota stampa l’avvocato Carlo Petitto che ripercorre la vicenda giudiziaria che ha colpito la sua assistita Ranieri.
L’inchiesta. “Le indagini a carico della Ranieri erano state avviate sulla scorta di un profluvio di denunce, ben cinque, avanzate a partire dl giugno 2013 dalla signora Maria Grazia Mamone, dipendente della medesima Asp e con sede di servizio proprio la struttura di Oftalmologia.
Mamone accusava la dottoressa Ranieri di una serie di comportamenti illeciti- spiega il legale- nonché di molteplici atti vessatori ed illegittimi ai danni della stessa Mamone aventi come finalità quella di allontanarla dal posto di lavoro.
Aveva accusato, altresì la mia assistita di strumentalizzare la propria funzione di dirigente con il precipuo fine di dirottare nel proprio ambulatorio privato i pazienti della struttura pubblica. Orbene questi lunghi anni di indagine hanno restituito una realtà diversa e cioè che nessun comportamento discriminatorio, vessatorio o addirittura mobbizzante era stato posto in essere dalla Ranieri nei confronti della Mamone e che nessun dirottamento di pazienti era avvenuto nell’ambulatorio della medesima Ranieri”.
Cadute inoltre le accuse di esercitare illegalmente l’attività privatistica “come pure sostenuto dalla Mamone- continua l’avvocato Petitto- in quanto la Ranieri era regolarmente autorizzata a svolgere attività libero- professionale nei limiti delle norme di legge e di contratto.
Le conclusioni degli inquirenti hanno determinato la richiesta di archiviazione del pubblico ministero alla quale la Mamone, con il ministero del proprio difensore di fiducia Nunzio Raimondi, recisamente si opponeva insistendo in tutte le accuse formulate in danno della Ranieri chiedendo un supplemento di indagine”. Nell’atto di opposizione all’archiviazione la difesa di Mamone aveva formulato nuove ipotesi di accusa “ovvero falso ideologico, ribadendo altresì la sussistenza dell’abuso di ufficio. La Ranieri, secondo queste nuove accuse, avrebbe addirittura falsificato- aggiunge nella nota il legale- i prospetti di visita dei pazienti, risultando gli stessi visitati in giorni nei quali la stessa Ranieri era assente in servizio”.
Caso archiviato. “Il gip aveva fissato l’udienza di discussione nella quale si confrontavano le tesi dell’avvocato Raimondi, a sostegno della denunciante e della sue accuse e della dottoressa Ranieri, difesa dallo scrivente. Il giudice definitivamente decidendo, ha archiviato– conclude l’avvocato Petitto- il procedimento penale.
Ha riconosciuto la incontrovertibile ed adamantina correttezza dell’operato della dottoressa Ranieri e, di contro, la assoluta gratuità ed infondatezza della notizia di reato destituendo di ogni fondamento quanto denunciato da Maria Grazia Mamone. Proprio l’assoluta infondatezza delle multiple denunce operate dalla Mamone hanno determinato il giudice, su mia esplicita richiesta, a trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica per il reato di calunnia realizzato nei confronti della dottoressa Ranieri”.