Su 10 vittime di omicidio, tre sono di sesso femminile: nella metà dei casi l’assassino è il partner o l’ex partner (dati 2015).
A livello territoriale, il Nord-est presenta la percentuale più alta di vittime fra le donne. Nel confronto con i Paesi europei l’Italia si conferma in una posizione intermedia.
Lo dice il dossier ‘Noi Italia’ diffuso dall’Istat e riferito al 2015.
I reati in genere sono in calo rispetto all’anno precedente. A diminuire sono in particolare gli omicidi volontari (0,77 per 100mila abitanti, da 0,78 del 2014), i furti denunciati, soprattutto quelli in appartamento (386,5 per 100mila abitanti rispetto ai 420,9 dell’anno precedente) e le rapine (57,7 per 100mila abitanti, rispetto a 64,5).
Anche qui persistono le differenze territoriali: l’incidenza maggiore di omicidi continua a registrarsi in Calabria, mentre la Campania si conferma la regione con il valore massimo di rapine e il Centro-Nord presenta i tassi più elevati per i furti denunciati (2.715,7 per 100mila abitanti, circa 1.826 nel Mezzogiorno).
Nel confronto europeo, con 0,78 omicidi volontari commessi per 100mila abitanti, l’Italia è in 23ma posizione, sotto la media europea, seguita solo da Polonia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Spagna e Austria (dati 2014). Quanto al sovraffollamento delle carceri, è in netta diminuzione per il maggior ricorso a misure alternative alla detenzione (86 detenuti per 100mila abitanti nel 2015).
In ambito europeo, l’Italia si posiziona sotto la media europea per il tasso di detenzione e tra i 10 Paesi con una presenza proporzionalmente minore di detenuti (dati 2014).
Il rischio criminalità si conferma comunque uno dei problemi maggiormente sentiti dai cittadini, ma nel 2016 diminuisce la quota di famiglie italiane che percepiscono un elevato rischio di criminalità nella zona in cui vivono (38,9% da 41,1% del 2015).