Dopo la relazione del Ministero dell’Economia e delle finanze relative ai conti della Regione Calabria, la Corte dei Conti potrebbe decidere di vederci più chiaro.
Perché? Nei rilievi esposti si legge che tanti sono stati i dipendenti regionali promossi, premiati e pagati senza attenersi al criterio basilare della meritocrazia.
Nel documento, che arriva in seguito alle ispezioni del 2013 e alle controdeduzioni congiunte di giunta e Consiglio, l’attenzione è stata riservata sia alle “progressioni economiche orizzontali” (Peo), sia alle “Alte professionalità” (Ap) che in pratica come beneficio hanno portato un aumento di stipendio.
Il rilievo era emerso già dopo l’ispezione di quattro anni fa, quando i tecnici del Mef avevano riscontrato alcune anomalie riferite al mancato rispetto dei principi di «selettività meritocratica» in merito alle Peo, con la conseguente «attribuzione generalizzata del relativo beneficio retributivo».
Un rilievo che ora è confermato in pieno dall’ultima relazione.
Sulla questione la Regione ha presentato chiarimenti solo per il 2009 e il 2010, fornendo, tra l’altro, dati sulle Peo che risultano peggiorativi rispetto a quanto rilevato nel corso dell’ispezione.
Di contro il Ragioniere dello Stato, Daniele Franco, sottolinea invece che le criticità riguardano il più ampio periodo 1999-2007, in cui sono state riconosciute, ogni anno, anche diverse migliaia di Peo
Il Mef nel frattempo , infatti, dopo aver confermato i rilievi emersi durante l’ispezione, ora si rimette alla Corte dei conti affinché valuti l’incidenza delle “strane”progressioni economiche sulla situazione finanziaria della Regione.
Un’altra stranezza evidenziata nella relazione è quello secondo cui le Alte professionalità possono essere assegnate anche a chi non ha una laurea.
Infatti, una deliberazione della giunta regionale (la 662 del 2007) stabilisce che per avere l’incarico di Ap basta possedere solo due requisiti: essere dipendenti regionali da almeno due anni e aver maturato esperienza per almeno un biennio nella categoria D (quella dei funzionari).
Il Mef su questo punto ribatte dicendo che «Si ritiene che tale provvedimento non sia conforme alle norme contrattuali».