LA SQUADRA
Mancano
ormai meno di 48 ore al derby di ritorno tra Crotone e Catanzaro. Una partita
dai mille risvolti che servirà principalmente a chiarire le possibili
prospettive delle due squadre. Il Crotone – come già dimostrato nella gara
d’andata nonostante la sconfitta – ha palesato tutta la sua forza nel
prosieguo del campionato, con una serie di risultati che lo ha fatto entrare di
diritto nella cerchia delle squadre aspiranti alla promozione. I pitagorici si
sono ulteriormente rinforzati durante il mercato di gennaio con alcuni acquisti
di valore, coprendo evidenti carenze nell’organico e rinfoltendo i vari
reparti con un innesto in ogni ruolo. In porta, è arrivato dal Ragusa il
sostituto di Dei, l’argentino Cinalli. In difesa e a centrocampo il Chievo –
con il placet della Juventus – ha girato al Crotone il prestito di Gastaldello
e Paro, già allenati da Gasperini nella Primavera bianconera. Gastaldello, ex
Padova, costituisce la prima scelta fra i sostituti in difesa, potendo giocare
sia da centrale puro, sia da esterno destro. Paro, invece, si è subito
insediato in cabina di regia accanto a Cardinale, con lo spostamento di Juric
sulla fascia sinistra. Il 21enne centrocampista ha già segnato due gol nelle
sei partite giocate in maglia rosso-blu, pur non avendo spiccate propensioni
offensive. Il mosaico di Gasperini è stato completato dall’arrivo di Matteo
Beretta dalla Triestina. Il 26enne attaccante – che ha segnato 15 gol due anni
fa in C1 con l’Albinoleffe e 2 l’anno scorso con gli alabardati tra i
cadetti – è la tanto sospirata punta centrale che dovrà far dimenticare
l’oggetto misterioso Corallo.
Il
Crotone gioca solitamente con un 3-4-3 molto offensivo, anche se Gasperini
adotta spesso degli accorgimenti tattici per dare più equilibrio alla squadra.
Il fattore tattico sullo scacchiere rosso-blu è Sandro Porchia, capitano e
rigorista dei pitagorici. Porchia ha già segnato 6 gol in questo campionato, ma
soprattutto è l’elemento che garantisce equilibrio alla squadra nel suo ruolo
di esterno destro di centrocampo che diventa all’occorrenza quarto difensore.
Davanti a Dei, infatti, giostra una difesa a tre composta da Rossi, Di Meglio e
Scardina. A centrocampo Porchia agisce a destra insieme ai tre centrali
Cardinale, Paro e Juric. Il croato solitamente gioca sulla sinistra, pronto a
tornare al centro quando uno degli attaccanti ripiega all’indietro. In attacco
Beretta funge da centro-boa, supportato ai lati da Tarantino e Bertolini. In
realtà è difficile parlare di una formazione tipo del Crotone, visto che
Gasperini ruota in continuazione i suoi giocatori, ricorrendo spesso
all’apporto di Leone, Galardo, Giuliano e Ciarcià , senza pensare a Re David e
Pagliarini protagonisti all’inizio del campionato. La presenza di numerosi
giocatori duttili, in grado di ricoprire diversi ruoli, rende il Crotone una
squadra camaleontica e difficile da affrontare. La prova concreta di questa
affermazione risiede nella straordinaria capacità di mandare in gol un gran
numero di calciatori, ben 14, pur non avendo un vero e proprio bomber.
Formazione
tipo (3-4-3): Dei; Rossi, Di Meglio,
Scardina; Porchia, Cardinale, Paro, Juric; Tarantino, Beretta, Bertolini.
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FOCUS
ON
L’obiettivo
della nostra rubrica settimanale è focalizzato su uno degli ultimi arrivati in
riva allo Ionio: Matteo Paro. Il nuovo faro del centrocampo pitagorico è nato
ad Asti e compirà 21 anni, proprio tre giorni dopo il derby col Catanzaro.
Grande promessa del calcio italiano, Paro probabilmente non si aspettava
domenica di giocare un derby di C1, dopo aver esordito l’anno scorso sia in
Serie A, sia in Champions League con la maglia della Juventus. Paro, insieme a
Gastaldello, era stato inserito da Moggi nell’affare Legrottaglie,ma non ha
trovato spazio al Chievo nello scacchiere di Gigi Del Neri. Non avendo giocato
nemmeno un minuto quest’anno con la maglia giallo-blu, a gennaio gli è stata
prospettata l’ipotesi Crotone, visto l’ormai noto rapporto tra la Juve e la
società di Vrenna. Il giovane talento ha colto al volo la possibilità di
tornare dal suo maestro Gasperini, col quale si era messo in luce nella
Primavera della Juventus l’anno scorso, diventando campione d’Italia ed
entrando nel giro della prima squadra. Nell’inutile gara di Kiev arrivò il
suo esordio in Champions League (18 minuti e vittoria 2-1); a Reggio Calabria,
invece, la prima partita in A da titolare, in una Juve con la testa già a
Manchester.
Alto
179 cm. per 71 chili, Paro è il classico regista con buona tecnica e sopraffina
visione di gioco. Arrivato a Crotone, è stato subito inserito nell’undici di
partenza accanto a Cardinale, segnando due gol: il primo non ha evitato la
sconfitta di Sora (2-1); il secondo – decisivo e realizzato a tre minuti dalla
fine – ha regalato al Crotone i tre punti nella difficile trasferta di
Taranto. Domenica Paro avrà un’importante occasione per dimostrare le sue
qualità , per rilanciare le sue quotazioni, per riprendere il cammino verso
palcoscenici più importanti che lo hanno già visto protagonista.
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VERSO
CROTONE-CATANZARO
Il
Crotone arriva al derby dopo una bruciante sconfitta a Chieti, più netta di
quanto non dica il risultato finale (2-1). I pitagorici non sono mai stati in
partita e il gol nel finale di Ciarcià è servito soltanto ad alleggerire il
passivo. Eppure il Crotone arrivava in Abruzzo forte di 9 vittorie nelle ultime
10 partite. L’unica sconfitta era arrivata nel recupero della gara col Sora. A
dire il vero le prestazioni dei rosso-blu non erano state sempre convincenti, ma
i risultati erano inequivocabili. Il Crotone è attualmente la seconda forza del
campionato a pari punti con la Viterbese, e a sole due lunghezze di svantaggio
dalla capolista Acireale, peraltro battuta nettamente dagli uomini di Gasperini
meno di due mesi fa in Sicilia. La sosta ha dunque frenato la marcia del Crotone
verso la vetta, ma a partire dal derby di domenica gli ionici contano di
riprendere il cammino, consapevoli di poter giocare 6 delle 10 partite che
mancano alla fine del campionato tra le mura dello “Scida”. In casa,
infatti, i rosso-blu sono imbattuti, avendo ottenuto 7 vittorie e 4 pareggi. Un
cammino spedito, nonostante 5 vittorie siano arrivate con il minimo scarto
(compresi gli stentati successi contro L’Aquila e Paternò). Il Crotone ha
numeri abbastanza simili al Catanzaro, con un attacco di tutto rispetto (37 gol
fatti) e una difesa non proprio impenetrabile (22 reti subite). In casa però la
tendenza è opposta rispetto trend generali: il Crotone ha segnato poco (16
gol), subendo soltanto 5 reti.
In
vista della partita di domenica, Gasperini recupererà due pedine fondamentali
assenti a Chieti: Di Meglio che ha scontato la squalifica e Cardinale che ha
smaltito i postumi di un violento attacco influenzale. Non dovrebbero invece
farcela Leone, all’ennesimo infortunio di una stagione decisamente sfortunata,
e Juric alle prese con la pubalgia. La formazione dovrebbe essere dunque quella
tipo, con Giuliano sulla sinistra al posto del croato. In lizza per un posto
anche Galardo che potrebbe giocare al posto di Giuliano (ipotesi difficile perché
troppa offensiva) o di Bertolini, mentre Beretta sarà confermato al centro
dell’attacco, visto che Corallo non si è ancora ristabilito
dall’infortunio. A completare il tridente ci sarà infine Tarantino,
capocannoniere dei pitagorici con 7 gol realizzati.
Probabile
formazione (3-4-3): Dei; Rossi, Di
Meglio, Scardina; Porchia, Cardinale, Paro, Giuliano; Tarantino, Beretta,
Bertolini (Galardo).
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I
PRECEDENTI
17
i precedenti complessivi tra le due squadre, tutti nel dopoguerra: il bilancio
è di 7 vittorie giallo-rosse, 4 rosso-blu e 6 pareggi. Solo sette i precedenti
in campionato allo “Scida”: 5
di serie C, 1 di IV serie (vittoria del Crotone), 1 di C2. I primi sei sono
degli anni ’50, mentre l’ultimo risale al 15 marzo 1998 col successo dei
pitagorici per 2-0 (gol di Tortora e Balestrieri). L’unico successo
giallo-rosso in trasferta risale al 20 gennaio del 1946 (2-1). Negli ultimi anni
il Crotone ha affrontato e battuto il Catanzaro due volte anche in Coppa Italia:
2-0 nel ’99, 2-1 quest’anno con i gol di Porchia, Corallo e Ferrigno.
Il
match d’andata allo stadio “Ceravolo” fu vibrante, spettacolare e si
concluse con la vittoria dei giallo-rossi per 3-2. Il Crotone si presentò in
formazione rimaneggiata per le assenze di Corallo, Di Meglio, e Scardina, ma
giocò una grande partita. Il Catanzaro, in formazione tipo, fu cinico e
spietato, sfruttando tutte le occasioni. Un’altalena di emozioni inaugurata
dal gol di testa di Corona sul corner di Alfieri dopo 20 minuti. Sul finire del
tempo il raddoppio siglato dallo stesso Alfieri con un magistrale calcio
piazzato dai 18 metri. Nel secondo tempo la reazione del Crotone si
concretizzava a soli 10 minuti dalla fine con un rigore trasformato da Porchia
che riaccendeva le speranze rosso-blu. Sbilanciato in avanti il Crotone si
scopriva, prestando il fianco ai contropiede degli uomini di Braglia. Uno di
questi veniva concretizzato da Corona che sigillava il successo giallo-rosso a
tre minuti dalla fine. Ma la caparbietà dei pitagorici veniva premiata dal gran
gol di Pagliarini che, insieme all’espulsione di Zappella, faceva vivere ai
12.000 del “Ceravolo” altri 5 minuti di paura. Sugli spalti il derby fu
corretto, nonostante i timori della vigilia. La speranza è quella di assistere
domenica al replay di quella giornata. In tutti i sensi.
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I
TIFOSI
La questione tifosi ha
tenuto banco per tutta la settimana sui media locali e nazionali. I 700
biglietti riservati agli ospiti sono stati al centro di una stucchevole
discussione che ha surriscaldato gli animi negli ultimi giorni. Il Crotone –
che ha una media di 2958 spettatori a partita (5° posto nel girone) compresi i
1825 abbonati (3° posto) – ha ritenuto soddisfacente l’offerta fatta,
nonostante la società di via Lombardi avesse chiesto circa 3.000 biglietti. In
questo modo, vista la minima distanza tra le due città e il paventato esodo di
tifosi giallo-rossi, il Crotone ha scongiurato il rischio di giocare in
trasferta!
Domenica, grazie
all’arrivo del Catanzaro, ci sarà finalmente il tutto esaurito allo
“Scida”. Le file davanti ai botteghini testimoniano la grande attesa per la
partita nella città di Pitagora. Sulla sponda giallo-rossa pesa più che altro
la tensione per una sfida contro un avversario diretto per la promozione, mentre
c’è scetticismo nel considerare un derby vero la gara con il Crotone. A
testimonianza di questo sentimento, l’assoluta indifferenza della curva
giallo-rossa in occasione della gara d’andata, mentre gli Ultras crotonesi
esponevano striscioni offensivi. Per evitare qualsiasi contatto tra le due
tifoserie, Questura e Prefettura hanno stabilito che tutti i sostenitori
giallo-rossi dovranno arrivare a Crotone sugli autobus requisiti dalle forze di
sicurezza. In un primo tempo i tifosi del Catanzaro avevano paventato
l’ipotesi di raggiungere Crotone a piedi o attraverso una nave, visto che le
aziende di autotrasporto e le Ferrovie dello Stato avevano negato i loro mezzi
per paura di danneggiamenti alle vetture. Un ulteriore dimostrazione di
attaccamento ai colori che ha avuto risalto su tutte le testate giornalistiche
sportive nazionali.
Ivan
Pugliese