Hanno sequestrato un avvocato, chiudendolo in una cella frigorifera spenta, per costringerlo a cedere un terreno, acquistato ad un’asta giudiziaria ,che era stato di loro propietà.
Si tratta di due coniugi, arrestati dai Carabinieri di Lamezia Terme. I due, lui di 52 anni, lei di 46, secondo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura della Repubblica della città calabrese, devono rispondere, in concorso, di rapina a mano armata e sequestro di persona.
I fatti, ricostruiti dagli uomini dell’Arma, risalgono al 12 gennaio scorso. Vittima un noto avvocato lametino, derubato e, sotto minaccia di un’arma, obbligato a firmare la cessione del terreno già appartenuto ai due coniugi. Le indagini scaturite dalla denuncia della vittima avrebbero portato ad appurare che i coniugi, dopo numerosi tentativi di a impossessarsi delle chiavi del fondo, hanno attirato con l’inganno la vittima in una loro proprietà, legandola poi con delle fascette e sottraendole la somma di 350 euro nonchè della documentazione personale.
La vittima, tenuta sotto costante minaccia della pistola semiautomatica, è stata obbligata a sottoscrivere un contratto preliminare di vendita dei terreni che erano stata acquistati dal proferssionista all’asta nel 2015. Durante la segregazione, protrattasi per circa tre ore all’interno di un cella frigorifera spenta di un capannone, marito e moglie avevano provveduto anche alla registrazione della scrittura estorta l’agenzia delle entrate di Lamezia Terme.
I due sono ora nelle case circondariali di Catanzaro e Castrovillari.