“Ci sono state riunioni tra importanti personalità per evitare che venissi a Catanzaro”. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel suo intervento al convegno sul tema “Intelligence e giustizia” che si è tenuto mercoledì pomeriggio nella sala Tricolore della Prefettura di Catanzaro su iniziativa del Comitato pari opportunità del Consiglio dell’Ordine distrettuale degli avvocati.
“Non appartengo a nessuna corrente – ha aggiunto Gratteri – e non sono iscritto all’Anm. Sono, in sostanza, un’anomalia. Eppure non riescono a fermarmi. Non ho rancore e mi viene da sorridere quando penso che le stesse persone che non mi volevano Procuratore di Catanzaro adesso si sbracciano per manifestarmi felicità per il mio arrivo”. “La polizia giudiziaria italiana è la migliore del mondo”, ha poi sostenuto il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri.
“In Belgio – ha aggiunto Gratteri, che ha ricordato la sua esperienza con le polizie di tutto il mondo nelle indagini su criminalità organizzata e traffico internazionale di droga – mi è capitato di dover sospendere pedinamenti di soggetti sospetti perché era venerdì pomeriggio e lì il fine settimana non si lavora. In Inghilterra è un caos perché hanno 54 polizie giudiziarie.
Nell’Europa del nord hanno le mafie dentro casa e non se ne accorgono”. Gratteri ha poi definito “eccellente” il lavoro svolto dal Goa della Guardia di finanza di Catanzaro, “la migliore struttura antidroga – ha detto – in Italia. Pur essendo ‘quattro gatti’, possono dare lezioni a organizzazioni come la Dea americana”.
Anche i servizi segreti italiani, secondo il procuratore di Catanzaro, “sono caratterizzati da un’altissima professionalità, che dovrebbe però essere meglio utilizzata”.
Ed a tale proposito Gratteri ha fatto riferimento al progetto elaborato dalla Commissione per l’elaborazione di proposte normative in tema di lotta alle mafie che lui stesso ha presieduto. “Abbiamo previsto la possibilità – ha detto il Procuratore di Catanzaro – di utilizzare uomini dei servizi come agenti sotto copertura. In questo modo si potrebbe ‘entrare’ concretamente nel mondo della corruzione e della concussione, di quei reati cioè che vengono commessi nella pubblica amministrazione spesso in collegamento con la criminalità organizzata”.