Nicola Gratteri arriva a Catanzaro per il suo insediamento quale nuovo procuratore capo e scuote subito la città. Chi si aspettava una cerimonia “chiusa” nei suoi protocolli ha dovuto subito ricredersi, nel momento in cui il neo procuratore ha preso la parola.
«Nonostante le schermaglie che ci sono state – ha subito sottolineato Gratteri – è da febbraio che so che sarei venuto a Catanzaro. Ero diventato mediaticamente ingombrante, e quindi mi hanno dato Catanzaro». Nel suo intervento, breve ma molto diretto, il neo procuratore ha lanciato una prima sferzata alla città e alle condizioni di immobilismo che potrebbero esserci. L’idea di Gratteri è quella di realizzare gli uffici della Procura nell’ex ospedale militare, poco distante dall’attuale palazzo di giustizia e chiuso da anni dopo la riforma del servizio di leva.
«Ho incontrato in questi ultimi tempi sia il Ministro Delrio che il direttore generale del Demanio – ha affermato il neo procuratore – c’è la loro disposnibilità e ci sono i soldi, dieci milioni di euro, per i lavori di ristrutturazione. C’è solo un problema locale, dal momento che il palazzo ha anche una destinazione per usi civici, ma lo dobbiamo superare subito con la collaborazione che deve esserci nel rispetto dei ruoli. La decisione spetta ad un magistrato della Corte d’Appello che conto di incontrare nei prossimi giorni, ma sia chiaro – ha ammonito – se non si diventa ragionevoli proporrò di costruire il palazzo di giustizia a Germaneto, tra la Regione e l’Università, così rischieremo di svuotare il centro di Catanzaro.
Sta a noi non farne una questione di pennacchio, ma di realismo, visto che quell’immobile è chiuso da dieci anni».
La cerimonia si è svolta nel palazzo di giustizia di Catanzaro, in una sala gremita di giudici e magistrati, ma anche di avvocati, cittadini e tanti giornalisti. E’ stato il presidente del Tribunale, Domenico Ielasi, a leggere l’atto di nomina e ad esprimere per primo i proprio auguri all’ormai ex procuratore aggiunto di Reggio Calabria, ricordando «i problemi logistici» e la «carenza di organico» che caratterizzano gli uffici distrettuali, sia come procura che giudicanti, di Catanzaro, partendo dal cantiere mai chiuso per la seconda ala del palazzo di giustizia e finendo con la carenza di personale.
Dopo la firma di Gratteri sull’atto di nomina, sono iniziati gli interventi istituzionali. Il procuratore generale Raffaele Mazzotta si è rivolto a Gratteri con parole di grande apprezzamento: «Sono sicuro che farai molto bene», ha detto rivolgendosi a Gratteri. Dopo avere evidenziato le emergenze della giustizia del capoluogo calabrese legate soprattutto alla carenza di organico, Mazzotta ha proseguito: «In questo distretto esiste una complessa realtà di ‘ndrangheta, c’è una tradizione storica che non è seconda nemmeno al Reggino ed esiste almeno una organizzazione di ‘ndrangheta in ogni paese. Senza la possibilità di liberarsi della ‘ndrangheta, la Calabria non ha futuro, per questo – ha proseguito – serve un forte scatto di orgoglio e dobbiamo dare una risposta alla domanda di legalità che viene dalla popolazione».
Particolarmente commosso l’intervento del procuratore facente funzioni Giovanni Bombardieri, che conosce da tempo Gratteri e che ha guidato la Procura dopo la fine del periodo in cui è stata guidata da Vincenzo Antonio Lombardo, presente in aula. «Vogliamo approfittare delle tue relazioni e della tua credibilità – ha affermato rivolgendosi a Gratteri – sapendo che con la tua capacità di coinvolgimento saprai entusiasmare i colleghi, a partire da quelli più giovani». A Gratteri hanno portato il saluto istituzionale anche Sandro Dolce, magistrato della Direzione nazionale antimafia, la camera penale e l’ordine degli avvocati di Catanzaro. (Ilquotidianodelsud)