Duemila agricoltori della Calabria si sono dati appuntamento, ieri, davanti agli uffici della Regione a Catanzaro.
La manifestazione, promossa a livello nazionale è stata organizzata dagli appartenenti a Cia, Confagricoltura e Copagri.
Il lavoratori del comparto e le associazioni di categoria chiedono che siano erogati i contributi relativi ai Pac 2015 oltre che la risoluzione dei contenziosi 2014.
Tra le richieste degli agricoltori, anche una maggiore attenzione ai problemi della categoria prettamente legati alla burocrazia, ai prezzi e al consumo del suolo.
Secondo quanto riferito dalla Questura del capoluogo, in città sono giunti 33 pullman da tutto il sud della Penisola e la manifestazione si sta svolgendo in tranquillità, soprattutto dal punto di vista dell’ordine pubblico e senza creare, inoltre, particolari disagi alla circolazione e ai residenti.
“Siamo qui – ha detto – Alessandro Mastrocinque, vicepresidente nazionale della Cia -per denunciare una situazione non piu’ tollerabile non solo per in settore ma per il Paese. L’agricoltura, infatti, ha un valore inestimabile a livello produttivo, culturale e di salvaguardia dell’ambiente che deve essere sostenuto e non lasciato, appunto, nell’immobilità”.
“Le aziende agricole sono al collasso – dichiarano i manifestanti – e sono ormai tantissime quelle che hanno chiuso a causa della crisi economica e delle ristrette che stanno colpendo il comparto anche a causa della mancata attenzione delle istituzioni su un settore così importante per l’economia”.
“Gli agricoltori – spiegano Cia, Confagricoltura e Copagri in una nota – sono in credito. E non solo dei 600 milioni di euro circa che ancora aspettano a liquidazione della Pac 2015 e dei contenziosi del 2014, ma soprattutto di una mancata attenzione del governo verso un settore vitale del Paese che impegna oltre 2 milioni di lavoratori, fattura con l’indotto oltre 300 miliardi di euro e sui mercati stranieri macina esportazioni da record con quasi 37 miliardi realizzati solo nell’ultimo anno.
Eppure, oggi come quindici anni fa, il comparto continua a scontare questioni non risolte, dalla burocrazia ai prezzi sul campo, che schiacciano inesorabilmente il reddito, impedendo innovazione e sviluppo.
Basti pensare che solo la macchina amministrativa -tra ritardi, lungaggini, disservizi e inefficienze – sottrae all’agricoltura 4 miliardi di euro. Ogni azienda e’ costretta a produrre ogni anno 4 chilometri di materiale cartaceo per rispondere agli obblighi burocratici, “bruciando” oltre 100 giornate di lavoro.
Per non parlare del crollo vertiginoso dei prezzi alla produzione e della forbice esorbitante nella filiera tra i listini all’origine e quelli al consumo, dove in media per ogni euro speso dal consumatore finale, solo 15 centesimi vanno nelle tasche del contadino. Solo per fare alcuni esempi – scrivono le associazioni – le arance sono pagate agli agricoltori il 40% in meno di un anno fa: ovvero 18 centesimi al chilo, contro i 2 euro al supermercato, con un rincaro che dal campo alla tavola tocca il 1111%.
O ancora un agricoltore, per pagarsi il biglietto del cinema, deve vendere 30 chili di melanzane che oggi “valgono” 26 centesimi al kg (-61% in un anno), mentre al consumatore vengono proposte a 1,90 euro con un ricarico del 731%”. (AGI)
Al termine della manifestazione, promossa per sensibilizzare le istituzioni sulla crisi del settore, una delegazione di Cia, Copagri e Alpaa ha incontrato il presidente della Regione, Mario Oliverio.
La delegazione era guidata dal Presidente nazionale della Cia Mario Guidi. Presenti anche il Consigliere regionale Mauro D’Acri ed i presidenti regionali della Cia Calabria Statti, della Puglia Politi e della Campania Mastrocinque e Ranaldi Vicepresidente della Copagri.
Al Presidente Oliverio sono state rappresentate le motivazioni poste alla base della manifestazione, riferite al credito preteso da Agea per oltre “seicento milioni di euro già contabilizzati nel bilancio dell’Unione europea”, alle lungaggini burocratiche, all’aumento indiscriminato del prezzo dei prodotti, dal produttore al consumatore, che provoca “un forte squilibrio lungo la filiera agroalimentare”.
Il Presidente della Regione Oliverio ha dichiarato che “la piattaforma dei problemi sollevata dagli agricoltori è condivisibile perché è volta a richiedere cambiamenti alle politiche agricole comunitarie ed alcune correzioni radicali sul piano nazionale, a partire dall’ente pagatore Agea che, purtroppo, a causa di una burocrazia lenta, provoca notevoli ritardi nei pagamenti alle aziende agricole che hanno scadenze fisse, che devono andare avanti e che per questo vengono penalizzate nelle loro attività.
“Su questo problema ho già fatto una lettera aperta al Ministro Martina, che vedrò mercoledì prossimo, in occasione del lancio del Psr 2014-2010, ed anche in quella occasione riproporrò il problema.
D’altra parte, per noi, il settore agroalimentare è molto importante nell’economia meridionale e, quindi, in quella della Calabria. Perciò, è necessaria avere, per questo comparto, una particolare attenzione, attraverso la definizione di misure che siano di sostengo ad un settore che è stato sottoposto ad una concorrenza sleale, da parte di altri Paesi, anche extra comunitari, nelle produzioni di base. E’ necessario assumere misure tese a tutelare l’agricoltura italiana e quella meridionale. In questo quadro, occorrono iniziative tese a sostenerne il rilancio”.